L’allattamento al seno potrebbe diventare fondamentale anche per le donne affette da sclerosi multipla. Questa malattia presenta spesso delle recidive: ecco perché rispettando le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è possibile azzerare qualsiasi rischio.
Gravidanza e sclerosi multipla: cosa sapere
La gravidanza in pazienti affette da sclerosi multipla è sempre stata vista come una sorta di ostacolo alla gestione della patologia. Col tempo però le evidenze scientifiche hanno permesso di cambiare radicalmente prospettiva. Le donne infatti anche con questo tipo di malattia possono avere un figlio ed è importante sappiano che l’allattamento al seno può essere cruciale per evitare recidive legate alla sclerosi multipla. Allattare il proprio figlio dunque non è affatto pericoloso purché si tratti di allattamento esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino. Questo fa in modo che la malattia non si ripresenti e che dunque possa essere effettivamente debellata dall’organismo.
Allattare con la sclerosi multipla: si può
La notizia che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Jama Neurology parla chiaro: allattare con la sclerosi multipla è possibile. Il lavoro svolto dai ricercatori della California ha permesso di analizzare nel dettaglio oltre 20 studi realizzati tra gli anni ’80 e il 2018. L’obiettivo principale è stato quello di capire se effettivamente l’allattamento al seno potesse essere associato alla riacutizzazione della malattia. L’evidenzia scientifica è quella di un drastico calo delle recidive con possibilità di sconfiggere concretamente questa patologia. I dati più importanti sono stati ottenuti da quei lavori in cui sfruttando l’allattamento, esso aveva avuto una durata di almeno un paio di mesi. E i benefici di questo tipo di pratica per le pazienti affette da sclerosi multipla sono stati evidenti fino ai sei mesi di vita del bambino. Una possibilità concreta per guardare avanti senza abbattersi e soprattutto sentendosi incoraggiate ad allattare naturalmente il proprio neonato.