Sclerosi multipla e gravidanza: quali rischi?

Sono tante le domande che si pone un’aspirante mamma affetta da sclerosi multipla (Sm): è rischioso partorire? La patologia può essere trasmessa al nascituro? Cercheremo, di seguito, di fornire alcune spiegazioni utili affinché le future gestanti colpite da Sm possano affrontare la gravidanza con maggiore consapevolezza e  serenità. Sclerosi multipla e gravidanza, lo anticipiamo, costituiscono un binomio possibile.

La sclerosi multipla (detta anche sclerosi a placche) è una patologia cronica con lesioni a carico del sistema nervoso centrale; in particolare si verifica il cosiddetto processo di demielinizzazione (perdita di mielina) che compromette la comunicazione tra cervello e midollo spinale. Si tratta di una malattia degenerativa che colpisce maggiormente le donne in età fertile (tra i 20 e i 40 anni), ma che, tuttavia, non impedisce loro di diventare mamme. Anzi per certi versi, la gravidanza rappresenta una sorta di zona franca della malattia, in quanto nei 9 mesi di gestazione la futura mamma si sente in perfetta forma grazie alle variazioni ormonali che migliorano l’andamento della patologia. Gli estrogeni, in altri termini, svolgerebbero una efficace funzione antinfiammatoria.

Nei primi tre mesi successivi al parto è possibile che si registri una riacutizzazione della malattia per poi ristabilizzarsi successivamente. Le recidive nel post-partum, lo ricordiamo, possono essere curate con il metilprednisolone, che non contamina il latte materno. Per il resto non vi sono differenze significative tra le future mamme affette da Sm e mamme sane: non rischiano, in altri termini, parti prematuri né hanno maggiori possibilità di mettere al mondo un bimbo malformato.

È bene specificare, d’altra parte, che la sclerosi multipla è una patologia non ereditaria e, pertanto, non si trasmette dalle madri ai figli.

Se fino a qualche anno fa si sconsigliava alle donne affette da Sm di avere figli, in quanto si riteneva che la gestazione potesse accelerare il decorso della patologia, oggi è acclarato che la gravidanza non influisca in alcun modo sulla malattia.

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