Fra qualche giorno, sarà il mio grande giorno. Quello che si può definire in tanti modi: il BBB (Il Big Bang del vostro Baby); il botto di Capodanno; il giorno dell’Apocalisse; l’inizio della fine (della fine delle frasi tipo: “Sono le 22.30, ti va se andiamo al cinema?”); il più bel giorno della vostra vita. Comunque vogliate vederla, se in modo romantico e mieloso, o in un cinismo fake, per evitare di cominciare a piangere già prima di entrare in sala parto, sappiate che fra poco tocca alla sottoscritta.
La prima volta. La prima gravidanza. La prima bambina, o almeno così dicono le 17 ecografie, mentre terroriste di quartiere mi annunciano maschietti, per via della pancia a punta. Mi è bastata questa prima volta per arrivare ad una serie di conclusioni. Ho capito, in questi lunghissimi mesi di incontinenza, stitichezza, nausea, e di goffi movimenti Fantozziani (tipo ieri, anziché buttare la bottiglietta d’acqua nel cestino dei rifiuti, ho rovesciato direttamente l’acqua) che qualcosa non funziona.
La natura, perfetta in quasi tutto, ha preso un grosso abbaglio quando ha concepito la gravidanza. È stata infida. Per spingerti a procreare, ti concede il piacere, nessuno stress, o alcun tormento (non conta il tuo cuore infranto perché non ti ha più richiamata, in quanto sappiamo tutte benissimo che non vi siete visti per aumentare la popolazione italiana). Per quello che avviene dopo, invece, non si è spremuta tanto le meningi. In termini di proporzioni, non c’è equità, senso della misura.
Cinque minuti di piacere contro nove mesi di incontinenza!
Ecco cosa, secondo me, la natura, in persona di Dio stesso se mi legge, dovrebbe rivedere:
1. Gravidanza: sei mesi al massimo
2. Cambiamenti fisici: le troppo magre, diventano Pin Up; le cicciottelle dimagriscono almeno le cosce; i capelli bianchi spariscono per sempre; eventuali celluliti e smagliature si cicatrizzano e non vengono più.
3. DEF (il Documento di Economia e Finanza) prevederà: un mese di vacanza gratis per due persone, in resort esclusivi all’Isola che non c’è; una babysitter, una doula, o quello che vuoi tu, per due anni.
4. Parto: da scegliere tra due opzioni:
- Giornata di sole, ore 11.30 (così non solo ti sei fatta una bella dormita, ma hai fatto pure colazione al bar) con la sensazione tipo il formicolio di quando la mano si addormenta, ti esce fuori un bel bimbo/a già lavato, profumato e stirato.
- Giornata di freddo e vento, tu alle prese con il tè delle cinque, con la piacevole sensazione che fuori c’è la tempesta, ma tu sei al sicuro davanti al camino scoppiettante, ti esce fuori un bel bimbo/a già lavato, profumato e stirato.
Mò dico io, che ci voleva a fare una cosa semplice così. No! La natura ha pensato alla narcolessia, alle caviglie gonfie e al vomito mattutino.
Leopardi l’avrebbe pensata più positiva!
Ahahaha… verissimo! Però, quello che è incredibile, è che nonostante tutto ne avrai un ricordo bellissimo. In questo la natura non ha fatto così malaccio 😉
Me lo hanno detto in molte, Maddalena, per cui sarà sicuramente vero! Nel frattempo, mi tocca aspettare ancora qualche altro giorno.
Magari fosse così !!
Non ci rimane che sognare 🙂