La scelta del nome del bambino in arrivo è uno dei momenti cruciali e più emozionanti della gravidanza: c’è chi non riesce a decidersi fino all’ultimo, chi invece aveva scelto il nome del futuro figlio già ai tempi delle elementari, eppure, arrivato il fatidico momento tutti possono essere presi da dubbi e confusione. Come dicevano gli antichi romani, del resto, “nomen omen“: in un nome c’è il destino ed è dunque una grande responsabilità per il genitore sceglierlo con attenzione, avendo sempre un occhio di riguardo anche su cosa dice la legge.
Innanzitutto nel momento in cui si sceglie il nome è estremamente importante assicurarsi che questo suoni in modo armonico con il cognome, bisognerà evitare dunque che l’associazione di nome e cognome abbia un suono cacofonico, dato magari dall’abbinamento di troppe consonanti) o possa creare un gioco di parole che sarà sicuramente fonte di scherno per il bambino (“Leone Marino” “Guido Di Rado”). Attenzione anche alle iniziali: Walter Carrisi potrebbe essere anche suonare bene, ma dovrebbe bastare la poco lusinghiera sigla WC per farvi desistere nella scelta!
Sulla scia di questo consiglio sarebbe anche opportuna la scelta di un nome che sia semplice da pronunciare, questo perché molto spesso, soprattutto nel momento in cui si scelgono nomi stranieri, non verrà sbagliata solo la pronuncia (Kety chiamata Ketty), ma probabilmente verranno anche scritti in modo errato, costringendo voi – e successivamente il bambino – a correggere puntualmente dottori, insegnanti, amici e conoscenti.
Attenzione anche ai nomi “particolari”, a quelli riferiti al mondo del cinema o alla politica: le mode passano ma il vostro bambino si porterà dietro il nome per tutta la vita e c’è il rischio che la vostra scelta a lungo termine possa metterlo in imbarazzo. La prima domanda da porsi quando vi balzano in testa idee un po’ troppo originali è: “mi piacerebbe chiamarmi così?”.
Ci sono persone che pensano che il nome del bambino influenzerà i suo carattere: che voi ci crediate o meno, ci sono nomi che dovrebbero essere evitato in quanto piuttosto “impegnativi” da portare. Ancora non potete conoscere il carattere del vostro bambino e potreste trovarvi a chiamare Selvaggia una bambina estremamente timida ed introversa oppure Gaia una bambina malinconica e silenziosa.
Il significato del nome andrebbe controllato anche per evitare che, sì, magari quel nome vi piace, ma il significato proprio no! Questo perché molto spesso sapere il significato dell’origine di un nome influenza grandemente il suo livello di gradimento. Ad esempio Claudia, bellissimo nome di origine romana, significa “zoppo, claudicante”, Biagio? Balbuziente! Bisogna dunque esser consapevoli e poi scegliere anche in base questo, un nome dal bellissimo significato ad esempio è Andrea, dall’origine greca, che significa uomo forte e coraggioso.
Nel caso in cui si sceglie il nome per il secondogenito una buona idea potrebbe essere quella di dar seguito ad un “tema” in modo che i nomi dei fratelli/sorelle stiano bene l’uno con l’altro, ad esempio se il primogenito si chiama Flavio un nome adatto ad una futura sorellina potrebbe essere Giulia o Claudia, riprendendo l’origine romana del nome oppure se si è scelto un nome “regale” come Vittoria i futuri fratelli/sorelle potrebbero essere un Filippo, Andrea, Edoardo, Elisabetta, prendendo spunto dalla famiglia regale inglese. Beatrice potrebbe invece essere la sorella di Laura, in onore delle loro origini letterate.
In conclusione la scelta del nome può (e deve?) seguire diverse regole, ma forse la più importante di queste è che deve piacere ai genitori, senza farsi troppo influenzare dai condizionamenti di parenti e amici. Il nome del vostro bambino sarà quello che sussurrerete dolcemente in una ninnananna, strillerete con orgoglio nelle recite/concorsi/gare per incitarlo e urlerete a gran voce nella fase dell’adolescenza: scegliete dunque un nome che non sia solo suo ma anche vostro, in modo da creare un legame ancora più profondo con il bimbo.