Lo sviluppo cerebrale dei bambini è molto importante. Il cervello dei piccoli riceve un gran numero di informazioni e fin dai primissimi anni è molto ricettivo ed assorbe nozioni e concetti come una spugna. Ecco perché, per permettere un corretto sviluppo cerebrale in ogni fase di crescita dei bambini, è bene tutelarli da esposizioni a sostanze o fattori potenzialmente pericolosi.
Le sostanze chimiche dannose per lo sviluppo del cervello dei bambini
Lo sapevate che ci sono particolari sostanze chimiche largamente diffuse nell’ambiente e di uso comune, che potrebbero essere pericolose per il cervello nella fase dell’infanzia, aumentando potenzialmente la comparsa di disturbi neurologici? Si tratta ad esempio del piombo contenuto in vernici o nei tubi dell’acqua, di alcuni pesticidi, di alcune sostanze presenti nelle apparecchiature elettrice e così via.
Grazie al Progetto statunitense Tendr (Targeting Environmental Neuro-Developmental Risks), è stata individuata una serie di prodotti chimici presenti nella nostra quotidianità che meritano attenzione. 48 esperti in vari settori (epidemiologi, tossicologi, pediatri, ostetriche e ginecologi) hanno affermato: “esposizioni diffuse a prodotti chimici tossici presenti nella nostra aria, acqua, cibo, suolo e prodotti di consumo può aumentare i rischi di deterioramento cognitivo, comportamentale o sociale, così come disturbi dello sviluppo neurologico specifici come l’autismo e il deficit di attenzione e iperattività (ADHD)”.
Anche se la ricerca è stata condotta negli States, non è detto che anche in Italia siano diffuse tali sostanze incriminate.
Quali sono le sostanze tossiche per lo sviluppo cerebrale dei bambini
– pesticidi, insetticidi e gas nervini, in particolare i fosfati, usati anche come solventi, additivi e plastificanti
– Inquinanti atmosferici di combustione, come il biossido di azoto: gas di scarico delle auto o prodotto dagli impianti di riscaldamento civili e industriali
– il piombo, presente soprattutto nelle vernici o nei tubi dell’acqua
– il mercurio, presente in oggetti elettrici ed elettronici, come le pile e gli interruttori, in insetticidi e coloranti, o anche in campo medico ad esempio come amalgama per le otturazioni
– i ritardanti di fiamma o le sostanze aggiunte ai polimeri plastici per ottenere proprietà ignifughe, come gli eteri di difenile polibromurato (PBDE)
– i policlorobifenili, sostanze assimilabili alla diossina, comunemente utilizzate nelle apparecchiature elettriche, inquinanti del suolo e dell’acqua e già messi al bando in numerosi Paesi.
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