Nei grandi supermercati ci sono diverse casse dedicate alle future mamme, anche se alcuni hanno comunque adottato la politica di dare loro la precedenza a prescindere, eppure non sempre chi è in dolce attesa viene favorito in virtù della sua condizione. Ne sanno qualcosa le donne in gravidanza che devono prendere tutti i giorni i mezzi pubblici. Poco importa di quale città si tratti, a partire dalla più grande alla più piccola, quello che manca è una cultura della gentilezza e il senso civico che tutti dovremmo avere.
Molti non si rendono conto non soltanto di quanto sia faticoso scarrozzare il pancione in giro per la città e ancor di più indispone sentirsi dire “se sta male basta che stia a casa”. Facile da dire, peccato però che non vengano a farti gli esami a domicilio, a meno che non si tratti di gravidanze particolarmente a rischio, e peccato che molte donne, nonostante il pancione, debbano andare a lavorare, anzi, ben venga che lo facciano e che sia data loro l’opportunità di farlo. Ma basterebbe così poco per capire che far viaggiare una donna incinta in piedi sull’autobus o sulla metro è soprattutto rischioso.
Non è difficile infatti perdere l’equilibrio e cadere o prendere colpi proprio sulla pancia. E non c’è bisogno di avere un pancione di 8 mesi per pretendere di avere il posto sull’autobus, basta anche essere nel primo trimestre per avere ciò che spetta di diritto. In molti mezzi però ci sono pochissimi posti assegnati per le donne in gravidanza e da spartire con anziani, disabili e mamme con bambini in braccio. Il comune di Milano lancia quindi un’iniziativa per sensibilizzare i cittadini: delle spille con su scritto “Posso sedermi?” e con raffigurata una donna in attesa. Basterà per sensibilizzare i viaggiatori o sarà un’occasione ghiotta per i soliti truffaldini che vogliono avere privilegi a cui non averebbero diritto?
Grande Gianna, facci sapere se è davvero utile ^_^ auguroni!
Visto che la gente non ci arriva da sola….con un aiutino magari si…mah
Era ora…
Non penso servirà e vero che la gravidanza non è una malattia ma un po di educazione non guasta!