Pesce in gravidanza? C’è chi lo demonizza e chi lo esalta, ma come al solito la verità sta nel mezzo. Vanno benissimo il salmone, il merluzzo e tutti i pesci azzurri, mentre sono da evitare i pesci grossi (come, ad esempio, il pesce spada) in quanto la loro carne contiene una concentrazione eccessiva di mercurio. Sì a certi tipi di pesce, dunque, in quanto, se inseriti in un corretto regime alimentare, aiutano il cervello del nascituro.
Una recente ricerca, condotta da una prestigiosa università dell’Andalusia e pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Clinical Nutrition, dimostra che il consumo di pesce da parte della gestante favorisce lo sviluppo neurologico del nascituro. Il pesce, infatti, è ricco di Omega 3 (acidi grassi essenziali polinsaturi del tipo DHA, che sono fondamentali per il benessere dell’organismo) che, a quanto pare, sarebbero in grado di penetrare la barriera placentaria e di favorire le capacità cerebrali del feto. Gli omega 3, infatti, sono indispensabili per un corretto sviluppo del sistema neurologico e, contestualmente, garantiscono alla futura mamma una nutrizione completa e la proteggono da eventuali patologie cardiovascolari.
I dati parlano chiaro: la dieta del pesce in gravidanza aumenta il Q.I. dei bambini
Lo studio ha monitorato un gruppo di future mamme durante la gestazione e, successivamente, ha valutato le capacità intellettive dei loro figli. È risultato che i bambini delle mamme che hanno consumato un maggior livello di pesce durante la gravidanza hanno ottenuto performance migliori nei test che ne valutavano le capacità motorie, l’intelligenza verbale, il comportamento pro-sociale e la capacità empatica.
Si consiglia, pertanto alle future mamme, di consumare pesce almeno 2 o 3 volte alla settima, evitando tuttavia la classica “fritturina”, che ne vanificherebbe tutte le proprietà benefiche. Da preferire, dunque, la cottura a vapore o al forno.