Mamme su Facebook: una foto per ogni attimo
“Passeggiata in riva al mare”. Foto. “Buona la pappa oggi!” E foto. “Primo bagnetto”. Foto. “Questo pomeriggio guardiamo insieme i cartoni animati”. E via un’altra foto. Sempre più mamme su Facebook non perdono l’occasione per postare, minuto per minuto, gli aggiornamenti in tempo reale della vita dei propri figli.
Un moto di orgoglio? Il desiderio di condividere con tutti gli amici e conoscenti la straripante felicità della maternità?
Mamme su Facebook: cosa pensa la psicologa
Secondo Sarah Schoppe-Sullivan, esperta in psicologia e scienze umane alla Ohio State University, dietro la frenesia delle mamme che sfruttano i social come vetrina per mostrare la vita perfetta in compagnia dei cuccioli, si nasconderebbero motivazioni non sempre positive.
Una su tutte? Grazie ad una ricerca condotta su un campione di oltre 100 mamme, la dottoressa ha scoperto che mostrare pubblicamente una quotidianità gioiosa insieme ai bambini, potrebbe a tratti nascondere una profonda debolezza e tanta fragilità. Testimoniare, foto dopo foto, come la vita sia piacevole insieme ai bambini, può celare in realtà una difficoltà ad accettare pienamente il ruolo di madre ed a cercare legittimazione e rinforzo dalla società. È come sforzarsi di convincere gli altri che la propria vita sia fantastica, quando in realtà non lo è, solo per sentirsi meno in colpa nel vivere momenti di difficoltà e di depressione.
Mamme su Facebook: il bisogno di soddisfare delle aspettative?
Ma non solo: lo studio effettuato ha dimostrato come le mamme lavoratrici, in perenne conflitto tra vita privata e professionale, sfruttassero lo strumento social come giustificazione del proprio impegno in ambito domestico. Un grido 2.0 per dire a tutti: “Ehi! Vedete come mi occupo a lungo dei miei bambini e riesco ad unire lavoro e famiglia?”.
Un comportamento, infine, da non sottovalutare: secondo la dottoressa Schoppe-Sullivan, infatti, postare troppe foto sui social della vita insieme ai bambini può indurre nelle mamme la necessità di mostrarsi perfette e di mantenere le aspettative del “pubblico”. Un fattore di stress che impone modelli di maternità non naturali, che alla lunga possono incatenare le mamme.