Che in Italia la natalità sia ai minimi storici non fa più notizia, mentre ancora riescono a conquistare le prime pagine dei giornali le misure che lo Stato promuove per venire incontro alle famiglie. Nelle scorse settimane abbiamo presentato i vari bonus economici che le famiglie possono richiedere per far fronte alle spese che la cura di un bambino richiede, oggi diamo spazio all’ultima proposta del Comune di Milano.
Presentata dall’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorin, la proposta prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro da destinare a circa 2 mila famiglie, entro la fine dell’anno, con bonus di importo variabile dai 500 ai 1500 €, a seconda del livello di reddito. Ad ogni modo, nelle parole dell’assessore i destinatari saranno anche le famiglie “normali” e non solo quelle più povere.
I soldi potranno essere spesi in beni e servizi indicati dall’amministrazione comunale, a titolo esemplificativo latte in polvere, pannolini e baby sitter. Inoltre, la misura non avrà confini di genere (varrà anche per le coppie omosessuali) e neppure di inquadramento giuridico della famiglia (sarà richiedibile anche dalle coppie di fatto e dalle mamme single).
La misura, non ancora approvata, è un progetto che sulla carta si presenta buono, pensato per agevolare le coppie fra i 30 e i 40 anni che si trovano a costruirsi una famiglia in un’epoca di precarietà e incertezze economiche e lavorative. Tuttavia, al di la’ della dichiarazione di intenti, va comunque ricordato che il mandato dell’amministrazione Pisapia è in scadenza e che le nuove elezioni sono alle porte (si voterà in autunno); inoltre, prima di esprimersi in merito sarebbe interessante approfondire il concetto di famiglie “normali” e famiglie “povere”….
Non da ultimo, sorge spontaneo chiedersi se le misure solo economiche (come appunto i bonus) siano davvero la soluzione ottimale per venire incontro alle esigenze delle famiglie italiane; non sarebbe giunto il momento di cambiare strategia e investire in servizi a lungo termine, come il potenziamento degli asili nidi, dell’offerta di cura e assistenza nei primissimi anni di vita dei bambini, anziche offrire solo aiuti in termini economici?
Ma in Umbria lo fano?
Ma non solo al sud… A nord lo fanno solo a Milano
Monica E Michele
Milano e il sud? Ultimi come sempre, gli aiuti servono perché i costi ci sono ma è pur vero che un figlio si mette al mondo per amore. Oltre ai bonus serve anche migliorare i punti nascita e più sicurezza per asili, ma noi non abbandoniamo la speranza