Non può viverti nel quotidiano, non può conoscerti come vorrebbe. Ti scruta da lontano in silenzio e con rispetto, controllando anche il respiro per non fare rumore. Tenta di alzarsi dalla sedia da sola, con tutta quella forza che la contraddistingue, e che la mantiene viva all’età di 86 anni.
Arriva vicino a lui e sorride.
Il suo sorriso senza denti trasmette tutto quello che vorrebbe dire ma che non dice, tutto quello che nessuna parola potrebbe mai raccontare.
Si avvicina e lo bacia.
È un bacio caldo e ritmato dalla sua emozione, da un cuore che oggi è felice di avere suo nipote in casa.
È un bacio di paura, la paura di essere l’ultimo.
Continua a sorridere con il suo viso stanco e per un momento si assenta dalla vita.
Riflette.
Continua a sorridere. Felice del momento e pronta per andare a dormire, con una lacrima sul volto che segna le sue rughe e la sua voglia di vita.
Buonanotte nonna – dico a voce alta.
***
Per noi adulti è facile dare tutto per scontato. L’amore di un genitore. Il passare dei giorni e degli anni. La routine delle giornate.
Eppure dovremmo imparare che nella vita di scontato non c’è nulla.
Per esercitarci ad apprezzare ciò che di bello ci offre momento per momento dovremmo imparare dagli anziani. Loro si svegliano la mattina e ringraziano di avere ancora un altro giorno da dedicare alla famiglia. Si addormentano ogni notte tirando le somme. E insieme a loro c’è la paura. La paura di non esserci il giorno dopo.
Tornata in Sardegna ho visto mia nonna che piangeva ogni volta che vedeva Francesco. Lei è già bisnonna da anni ma questo nipotino che ha visto solo tre volte le fa molta tenerezza. Lo fissa di continuo, lo vorrebbe prendere in braccio anche se non è in grado di tenerlo e ci vorrebbe giocare. Assistere ai suoi progressi su Skype la fa sentire giovane e ragazzina, ma non le basta. Perché sa che di tempo ne ha poco. E a lei il tempo non l’aspetta.
Quando in una giornata qualunque si è avvicinata a lui e prima di andare a dormire l’ha baciato come se l’indomani non ci fosse ho capito quanto sia facile per me dare tutto per scontato. E mi sono sentita stupida a non godere delle piccole cose, a non apprezzare quei piccoli gesti del quotidiano che rendono la mia famiglia speciale.
E allora noi mamme dovremmo imparare dagli anziani.
Dal loro sguardo malinconico, dalle lacrime di saluto cariche di vita. Quelle lacrime che mi hanno raccontato più di mille parole.
Oggi come mamma capisco quanto sia meraviglioso svegliarsi ogni mattina con il calore di un bambino, quanto sia buona la sua pelle e la sua vitalità. So bene che ogni stanchezza che mi rende nervosa è comunque gioia e amore.
Lo sguardo triste di mia nonna pesa sulla mia quotidianità. Mi fa capire che niente è scontato, che quello che ho oggi non è detto che lo avrò domani. E allora godere della vivacità di mio figlio è l’unica cosa che posso fare per rendermi e renderci felici.
Per questo ora spengo il computer e vado ad abbracciarlo!
Non sempre te lo permettono
Splendidi