Magic K-Room: la tecnologia al servizio dei bambini autistici
Mi è capitato, un po’ di tempo fa, di partecipare a un corso in cui si è riflettuto su come la tecnologia abbia permeato la nostra società e che, tutto sommato, il mondo sia andato avanti per millenni anche senza computer e mille altre invenzioni tecnologiche.
A volte, travolti da tutta questa innovazione, vien da condividere questa affermazione, ma poi davanti ai piccoli miracoli che la tecnologia riesce a donarci per aiutare i più bisognosi ci si ricrede.
È il caso della Magic K-Room, una stanza messa a punto di recente dai ricercatori del Politecnico di Milano, nell’ambito del progetto P3S (Playful Supervised Smart Spaces). Si tratta di un ambiente studiato per fornire i giusti stimoli ai bambini affetti da autismo: la stanza viene realizzata partendo da un ambiente “nudo” e piano piano arricchito di luci, tappeti con rete LED e tecnologia KINECT per seguire i movimenti dei bambini.
Bambini autistici: come funziona Magic K-Room
Il bambino indossa un caschetto che permette di rilevare le onde cerebrali e, quindi, di monitorare il suo grado di soddisfazione in funzione delle attività proposte. In questo modo, il terapista che segue il bambino può proporre attività più in sintonia con i gusti del piccolo e ottenere sempre il massimo del suo interesse. Inoltre, si può procedere con la personalizzazione degli oggetti e del loro comportamento, rendendo l’esperienza proprio su misura per ogni bimbo.
Insomma, un progetto davvero interessante e stimolante, ma soprattutto terapeutico per bambini autistici è appena stato portato a termine: attualmente, una Magic K-Room è stata installata presso il centro specializzato L’Abilità Onlus di via Mac Mahon a Milano, mentre si prevede per fine anno l’apertura di una nuova stanza presso la Fondazione Trentina per l’Autismo.
Fra le collaborazioni internazionali, val la pena ricordare quella della Fondazione Sam di Amstelveen, in Olanda.