Per una mamma un figlio è una rinascita. Impara il piacere delle piccole cose e grazie al suo bambino apprezza la bellezza della scoperta.
In questi undici mesi da mamma ho capito quanto è importante stupirsi ogni giorno per la semplicità. Per il sorriso di uno sconosciuto o il grazie di un passante a cui fai attraversare la strada. Per una giornata che da piovosa e spenta si riprende all’improvviso con un bell’arcobaleno. Infondo se solo lo vogliamo l’arcobaleno della vita ce lo possiamo creare ogni giorno a nostro piacimento, scacciando via ogni pensiero negativo e lasciando spazio solo ai bei sentimenti.
Eppure imparare ad apprezzare la bellezza per la scoperta, stupirsi anche per la cosa più banale è un qualcosa che ti può insegnare solo un bambino.
Con i suoi sorrisi immotivati e pieni. E la sua voglia di dare e vivere anche dopo un capitombolo doloroso o un capriccio a mille lacrime.
In questi undici mesi Francesco mi sta insegnando a essere migliore, a credere nella vita senza dare nulla per scontato. E allora svegliarmi la mattina con il sorriso non è poi così difficile, nemmeno dopo due ore di sonno per notte. Perché lo vedo che si sorprende se impara a far girare un giocattolo che lo stuzzicava da mesi e che non riusciva a usare o che ride con un’eccitazione esagerata quando si apre la porta di casa e vede il papà che torna da lavoro. In quel momento un bambino così piccolo mi dà una grande lezione di vita. Mi spiega con una banalità disarmante che per essere felici, se si vuole, basta veramente poco.
Vestiti, shopping e parrucchiere, polemiche e litigi con amiche e parenti: tutto questo diventa niente, perde la sua importanza. Imparando ad apprezzare la bellezza delle piccole cose un abbraccio sentito sostituisce il piacere di acquistare un vestito, la chiamata di una sorella è imparagonabile all’appuntamento dal parrucchiere e i litigi inutili tra conoscenti si annullano da soli se si impara a vivere dando importanza alla semplicità della vita, quella che rende ogni attimo speciale e annienta le cose futili.
Lo ammiro giocare con un fazzoletto o ridere della solita battuta del suo cartone preferito.
Stupirsi quando starnutisco o mi soffio il naso e ridere a crepapelle se mi nascondo per farlo spaventare. Francesco apprezza ogni novità del quotidiano, la trasforma in qualcosa di magicamente bello e mi guarda con quell’espressione sorpresa che sembra volermi dire “Mamma vedi quante cose felici ci sono al mondo”.
Sembra strano ma un bambino di undici mesi è capace di darti così tante lezioni giornaliere che dovresti segnarle su un quaderno bianco per rileggerle all’occorrenza e ricordarti di quanto sappiamo essere stupidi noi adulti.
E lui che sa accontentarsi di una bottiglia di plastica che rotola o di una molletta tra le mani, che gioca e ride come se fosse sempre festa, e qualsiasi piccola novità lo rende felice, sa stupirsi della semplicità.
Devo imparare da lui per apprezzare la bellezza della scoperta delle piccole cose, che rendono ogni attimo della giornata migliore.
Sono Una Mamma