Dalla 28° fino alla 40° settimana inizia e si conclude il terzo trimestre di gravidanza.
Si tratta di una fase molto delicata della gestazione essendo questo il periodo che precede il tanto atteso momento della nascita. Sia la mamma che il bambino vanno incontro a dei mutamenti importanti che preparano entrambi ad affrontare il momento del parto.
Il terzo trimestre di gravidanza: lo sviluppo del bambino
In questa fase il feto conosce un importante sviluppo. Il suo peso passa da 50, 60 gr a 800, 900 gr e può arrivare a misurare anche 50 cm di lunghezza. Per tale motivo anche lo spazio che lo ospita si riduce lasciandone sempre meno per il liquido amniotico, di conseguenza i movimenti del piccolo diventano più percepibili dalla futura mamma. Il tessuto adiposo sottocutaneo aumenta rendendo la pelle del bambino opaca e inizia ad esserci già un timido accenno di peluria.
L’attività renale aumenta notevolmente e il bambino tende ad espellere anche 25, 30 ml di urina al giorno.
Nella fase conclusiva del trimestre anche l’attività polmonare si intensifica e il piccolo è in grado di respirare, succhiare e deglutire.
L’udito si affina e il cervello cresce, in particolare in questa fase i due emisferi cerebrali funzionano in contemporanea.
Nelle ultime settimane il bimbo assume la posizione ideale per il parto, ovvero quella cefalica.
Il terzo trimestre di gravidanza: come si sente la futura mamma
La futura mamma nel terzo trimestre di gravidanza vive svariati stati d’animo che oscillano dall’ansia, alla paura fino all’insofferenza e ad un costante senso di allerta. Nell’ultimo mese si sviluppa in lei il cosiddetto istinto di nidificazione: prepara il momento del parto, il corredo del bimbo e tutto l’occorente con grande cura.
Da un punto di vista fisico l’esponenziale aumento del volume fetale tende a comprimerle l’area della vescica provocando un incremento della minzione.
La pressione esercitata dal feto tende a schiacciarle anche i polmoni innescando una respirazione affannata che migliorerà solo quando il feto scenderà più in basso.
A risentirne è anche lo stomaco, si manifestano infatti disturbi di acidità gastrica che si possono lenire con pasti leggeri e frequenti.
Solitamente in questa fase si registra anche una riduzione della motilità intestinale con conseguente stipsi, un’alimentazione ricca di fibre aiuterà la gestante a ridurre il problema.
L’aumento del pancione rende difficile anche coricasi e dormire serenamente.
La schiena è la parte del corpo che soffre di più di questo ingrassamento. Per prevenire il problema è necessario che la gestante abbia fatto della regolare attività fisica durante la gravidanza.
In questa fase la futura mamma sperimenta anche altri svariati sintomi: notevole aumento della leucorrea vaginale, dolori sciatici, dolori pelvici.
Gli esami da fare il terzo trimestre di gravidanza
Nel corso del terzo trimestre di gravidanza vi sono alcuni importanti esami clinici da effettuare.
Dopo la 37° settimana di gravidanza ci si sottopone a un esame ginecologico per valutare lo stato di salute del collo dell’utero. Si analizza inoltre lo stato della placenta, del liquido amniotico e della posizione del feto nell’utero.
Necessaria si rivela essere anche l’esecuzione del tampone vagino-rettale per rilevare lo streptococco gruppo B. Si effettuerà inoltre il monitoraggio del battito cardiaco fetale.
Se il caso lo richiede si può ricorrere ad un’ecografia e all’esecuzione della manovra di rivolgimento del bambino nell’utero.