Avete mai sentito parlare di “baby brain syndrome”? Concetto diffuso soprattutto nei Paesi anglosassoni, con questo termine si starebbe a indicate una sorta di “perdita di memoria” e di diminuzione della velocità di pensiero legate alla gravidanza. Durante i nove mesi di attesa, insomma, le future mamme sarebbero più smemorate e avrebbero più difficoltà a concentrarsi sui concetti.
Memoria in gravidanza: non si perde, ma migliora!
Ma, stando ai risultati di un recente studio condotto da alcune Università canadesi e statunitensi, non esisterebbe alcuna “baby brain syndrome”. Anzi, tutto il contrario. Durante i test condotti su un campione di circa 50 donne, infatti, è emerso che quelle in stato di gravidanza avevano ottenuto risultati migliori nei quiz relativi alla memoria di lavoro, rispetto alle donne non in dolce attesa. I risultati, insomma, evidenziavano un tasso più alto di memoria “multitasking”, quella che permette di ricordare più informazioni ed elaborare più compiti contemporaneamente.
Memoria in gravidanza: gli ormoni migliorano le prestazioni!
Questi risultati dimostrerebbero quindi che durante la gravidanza gli ormoni femminili riescono a modificare il normale funzionamento del cervello e della corteccia cerebrale, migliorando la memoria e preparando la mente ad una maggiore elasticità, necessaria alla maternità imminente.
Ecco allora che le donne in dolce attesa non devono aver paura di non ricordarsi le necessità dei loro bebè. Durante i nove mesi della gravidanza, il cervello ha tutto il tempo di prepararle al loro futuro ruolo di mamme, sviluppando la memoria per essere pronte a rispondere al meglio alle esigenze dei neonati.
In realtà, però, gli esperti hanno sottolineato come ci sia un caso in cui la memoria delle donne dopo una gravidanza diminuisca, andando a influire anche sulla capacità di elaborare velocemente concetti complessi. Si tratta del caso accertato in cui la mamma soffra di depressione post-partum.