E’ buona norma tenere sempre sotto controllo la pressione arteriosa, a prescindere dalla propria età e dal genere sessuale di appartenenza. Tuttavia per le gestanti è particolarmente opportuno monitorarla quando si giunge al terzo trimestre, in corrispondenza del quale c’è il rischio che essa si innalzi.
Pressione arteriosa: cosa è
Per pressione arteriosa sistemica (o semplicemente pressione) si intende l’intensità della forza che il flusso sanguigno esercita all’interno dei vasi. In un soggetto adulto i valori ottimali si attestano tra i 120 (pressione massima o sistolica) e gli 80 (pressione minima o diastolica).
La pressione arteriosa durante la gravidanza
I primi mesi
Nei primi mesi di gestazione (in particolare a partire dall’ottava settimana fino alla ventiquattresima) la pressione tenderà ad abbassarsi per questioni fisiologiche, provocando nella donna incinta vertigini, senso di stanchezza e di affaticamento. In questi casi si consiglia di sdraiarsi e di tenere le gambe alzate in modo tale da favorire l’afflusso del sangue al cervello. L’ipotensione in questa fase è causata dalla produzione ormonale della placenta che favorisce la vasodilatazione.
Terzo trimestre
L’ipertensione gestazionale si verifica nel terzo trimestre: si tratta di una condizione piuttosto comune che, se non è legata ad un eccesso di proteine nelle urine, in genere non desta particolari preoccupazioni. In taluni casi, tuttavia, è possibile che essa comporti:
1) la riduzione del flusso di sangue alla placenta
2) il distacco della placenta
3) la manifestazione della preeclampsia (una vera e propria complicazione della gravidanza).
L’ipertensione gestazionale può causare, tra l’altro, un parto prematuro, che costituisce una delle principali cause di morte neonatale. Va detto che, talora, la preeclampsia è completamente asintomatica.
In questo periodo è opportuno, pertanto, controllare la pressione arteriosa almeno una volta alla settimana, al fine di tutelare la propria salute oltre che quella del nascituro.