Contrarre il Citomegalovirus è una delle paure che accomuna tutte le donne che aspettano un bambino: ma cos’è esattamente, come si contrae e come si manifesta?
Si tratta di un virus comune che appartiene alla famiglia degli herpes virus ( come la varicella per capirci) e che se contratto in uno stato di cose normali, dà sintomi spesso così lievi che a volte nemmeno ci si accorge di averlo. Le cose però cambiano quando è in corso una gravidanza.
Innanzitutto il pericolo è il contagio: su 10 madri che contraggono il Citomegalovirus in gravidanza, 4 lo trasmettono al figlio. Di questi solo circa 2 su 10 avranno delle conseguenze da questa trasmissione. Si tratta di piccoli numeri, ma che nella realtà possono avere gravi conseguenze.
Infatti il risultato sono malformazioni che riguardano il sistema nervoso centrale, ritardo mentale, corioretinite, sordità congenita. Questi problemi non possono essere, nella maggior parte dei casi, evidenziati nel corso della gravidanza, ma si mostrano solo dopo tempo, magari anche anni dopo.
Come si capisce che si è contratto il CMV? È sufficiente fare un esame del sangue per vedere se sono presenti gli anticorpi specifici. Se le IgM e IgG negative sono negative non lo avete mai contratto, ed è necessario fare attenzione; se le IgM sono negative e le IgG positive significa che si è contratto il virus in passato ma adesso l’infezione non è in corso. Se le IgM sono positive e le IgG negative, sta a significare che l’infezione è in corso ed è la prima volta che la si contrae. Se infine sono tutte e due positive, significa che c’è stata e potrebbe essere ancora in corso.
Solo l’amniocentesi potrà dire se anche il bambino ha contratto l’infezione.
Per evitare rischi, fate attenzione con i più piccoli, che sono in genere i più colpiti da questa malattia: se avete altri figli evitate di bere dallo stesso bicchiere e prestate attenzione alle più basilari norme igieniche.