Sollevare pesi non fa male solo alle donne in gravidanza ma anche a chi desidera restare incinta. Da Harvard una ricerca spiega quale tipo di attività sarebbe meglio evitare per non compromettere la fertilità femminile.
Fertilità e lavoro: quali attività evitare per le future mamme?
Lo studio della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston è il primo nel suo genere a mostrare una correlazione tra lavoro e fertilità. Come spiega uno dei ricercatori, la dottoressa Lidia Mínguez-Alarcón, “il nostro studio dimostra che le mamme che vogliono restare incinte dovrebbero avere consapevolezza dell’impatto negativo che un lavoro con turni notturni e sollevare cose pensanti hanno conseguenze sulla loro salute riproduttiva”.
Inoltre, da quanto di legge tra le pagine della rivista Bmj Journals, questi effetti sarebbero ancor più evidenti nelle donne in sovrappeso e/o sopra i 35 anni d’età.
Fertilità e lavoro: la ricerca di Harvard
Dal 2004 al 2015, i ricercatori hanno esaminato 500 donne di età compresa fra i 18 e i 35 anni al fine di valutare la correlazione tra fertilità femminile e attività lavorativa svolta.
A tal proposito sono stati raccolti diversi biomarcatori e analizzati i livelli di estrogeni, di ormone follicolo-stimolante, i follicoli antrali (minuscole strutture presenti nell’ovaio in cui è possibile rintracciare la quantità di uova ancora immature) e il numero di uova mature in grado di originare embrioni sani. I marcatori sono poi stati messi a confronto con gli sforzi fisici e gli orari di lavoro delle partecipanti e si è notato che le donne abituate a spostare grossi pesi presentavano non solo l’8,8% di uova in meno ma anche il 14,1% di uova mature in meno rispetto ad altre donne che non si sottoponevano agli stessi sforzi fisici.
Dall’indagine inoltre è emerso che i turni di lavoro notturni o a rotazione influiscono negativamente sul rendimento delle uova.