In gravidanza il diabete può arrivare all’improvviso, anche in donne che non ne hanno mai sofferto: tutta colpa di alcuni ormoni secreti dalla placenta, che portano all’insorgenza del cosiddetto diabete gestazionale.
Per prevenire la patologia da sempre i medici raccomandano una corretta alimentazione, e oggi i risultati di un recente studio condotto da Nestlé Research Center e dal consorzio internazionale di epigenetica EpiGen fa nuova luce sull’argomento: secondo i dati della ricerca pubblicata sull’Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition, il rischio di diabete gestazionale è correlato al consumo troppo basso di cereali durante i nove mesi.
I ricercatori hanno preso in esame un campione di 1.000 donne incinte della città di Singapore, con l’obiettivo di condurre un’analisi più ampia sul ruolo di alcuni fattori di rischio nell’insorgenza di malattie metaboliche. I test hanno messo in evidenza che solo il 30% delle donne partecipanti allo studio consumava cereali integrali, tra l’altro con quantitativi al di sotto della media consigliata.
La dieta povera di cereali sembrerebbe esporre maggiormente al rischio di diabete in gravidanza, un diabete che a volte scompare senza conseguenze, mentre in altri casi si trasforma in diabete mellito di tipo 2, patologia per la quale il legame con il basso consumo di cereali integrali è già stato evidenziato da altri studi precedenti.
La raccomandazione per le donne in attesa è quella di integrare nella propria alimentazione una quota di cereali integrali che deve aggirarsi intorno agli 85 grammi al giorno: il menù va quindi riformulato preferendo a pane, riso e biscotti con farina bianca prodotti integrali, che apportano non solo fibre ma anche vitamine del gruppo B ed E, e sali minerali come magnesio, zinco e selenio.
Pochi accorgimenti a tavola per prevenire una patologia che espone al rischio di parto cesareo (a causa dell’eccessivo aumento di peso del feto) e di ittero nel neonato: ne vale davvero la pena.