Delle volte capita che un neonato non presenti la pelle perfetta, può succedere, infatti, che entro il primo mese di vita si notino delle manifestazioni cutanee che non hanno nulla di grave o di permanente. Si tratta di dermatosi neonatale ed è bene conoscerla in modo da non allarmarsi e da trattarla nel modo giusto.
Manifestazioni cutanee neonatali
Queste manifestazioni cutanee nel neonato sono sostanzialmente di due tipi: non patologiche e transitorie. Appartengono al primo gruppo tutte quelle manifestazioni quali la lanugine, l’ittero, le bolle da suzione, la vernice caseosa. Sono tutte manifestazioni che non necessitano di alcun trattamento. Le manifestazioni transitorie, invece, sono le macchie mongoliche, l’acne neonatale, la pustolosi transitoria, dermatite seborroica, eritema tossico del neonato, follicolite pustolosa, miliaria e milia. Tutte queste manifestazioni hanno una causa diversa e quindi un trattamento diverso. Occorre quindi una diagnosi specialistica del pediatra per capire quale di esse sia e di conseguenza curarla nel modo giusto.
Come si cura
La cosa fondamentale è quella di riconoscere le manifestazione cutanee in modo da escludere malattie esantematiche e altre patologie infettive o sistemiche. Per quanto riguarda la cura specifica va detto che in genere tutte queste manifestazioni tendono a regredire spontaneamente dopo il primo mese di vita, non occorre quindi intraprendere una vera terapia. Caso mai però il pediatra può prescrivere dei trattamenti sintomatici. In genere vengono consigliati degli emollienti e degli idratanti, le cure antibiotiche, invece, sono ben più rare, così come gli steroidi e gli antistaminici che, come trattamento topico locale, vengono prescritti in caso di reale bisogno.
Bisogna preoccuparsi?
In linea generale no. Di solito queste manifestazioni cutanee sono soltanto fastidiose, ma non vanno comunque sottovalutate. La regola generale è quella di osservarne l’evoluzione affinché il bambino non prenda infezioni, magari grattando con le unghiette lunghe o per contatto tramite le fibre di alcuni indumenti. Per quanto concerne l’igiene, invece, è bene non utilizzare detergenti aggressivi, la buona norma è quella di fare il bagnetto con sola acqua o con al massimo un paio di cucchiaini di amido di riso. In caso di manifestazioni cutanee non si deve eccedere col bagnetto, lavare il bambino solo in caso di reale necessità per evitare di aggredire il già fragile film lipidico.