Sono tante le mamme che soffrono di depressione post partum, una forma di depressione che colpisce la donna dopo la nascita di suo figlio e che intacca la serenità della famiglia. Su questo problema così diffuso si parla molto online e offline. Tra consigli e informazioni preziose si innescano anche falsi miti e credenze da sfatare, su cui bisogna assolutamente parlare.
Vediamoli insieme.
Depressione post partum: prevenzione e gravidanza
Non è vero che la depressione arriva solo dopo il parto. Possono capitare anche situazioni di malessere durante la gravidanza. La tristezza cronica e lo stato di confusione e anche angoscia a cui è soggetta la donna in dolce attesa può essere uno dei motivi per cui arriva la depressione post partum.
Che cosa bisogna fare allora? Prevenire questa malattia è possibile. Esistono farmaci adatti anche per i nove mesi, ma vanno scelti dal ginecologo senza agire da sole e solo dopo prescrizione medica. Sarà il medico a decidere se è il caso di prescrivere soluzioni anti depressione.
Come combattere la depressione post partum
Per combattere la depressione post partum bisogna prima di tutto abbattere un falso mito, quello della consapevolezza. Troppo spesso, infatti, si crede che questa malattia sia facile da riconoscere e per questo da mandare via. Non è così, al contrario è un problema che non va mai sottovalutato, che va prima di tutto accettato e solo dopo curato.
Riconoscere i sintomi della malattia è davvero la cosa più difficile da fare: si manifesta in maniera differente per ogni mamma, e delle volte si confonde con la tanta stanchezza per l’arrivo in casa del bebè.
Altro elemento indispensabile per contrastare la depressione post partum è non credere a ciò che dice la gente poco informata:
“Se stai male il bambino se ne accorge e crede che non gli vuoi bene: non puoi accudirlo al meglio.”
“ Stai tranquilla che se non ne hai sofferto al primo figlio, anche per il secondo non ti verrà la depressione post partum.”
Sono solo due esempi di credenze sbagliate e su cui non fare affidamento.
Depressione post partum e sviluppo del bambino
La mamma che soffre di DDP non fa del male al suo bambino: questo è certo.
Eppure molto spesso si sente dire che il suo malessere può incidere sullo sviluppo del bambino tanto da farlo crescere in un ambiente poco sano.
In verità, la depressione post partum è una malattia che fa del male a se stessi, che porta la persona a stare così male da non avere la forza per avere pensieri positivi. Un bambino avrà comunque bisogno della sua mamma, anche se in un particolare periodo di vita sta poco bene.
Ovviamente va curata nel modo giusto, non va sottovalutata né bisogna lasciare la neomamma in balìa dei suoi stati d’animo. La mamma ha bisogno di conforto e supporto continuo, il bambino ha bisogno di vivere in un ambiente sereno e ricco di amore. Insieme e in famiglia si troverà la soluzione migliore per stabilire un equilibrio.
Depressione post partum maschile
Questa malattia può colpire mamme e papà. Si hai letto bene: non si tratta di un problema solo femminile. L’arrivo in casa di un neonato può creare scompensi e squilibri anche al genitore di sesso maschile. Soprattutto con il primo figlio, anche un papà può essere travolto dalle emozioni e da tutti quei sentimenti forti che possono creare ansia e malessere emotivo.
Depressione post partum: quali farmaci?
La depressione post partum non sparisce da sola. Questo è un altro falso mito da sfatare.
È una malattia che va curata e per cui bisogna chiedere aiuto. Tra le possibili terapie c’è quella dedicata alle cure al naturale. L’iscrizione a un corso di yoga insieme a familiari o amici, l’utilizzo di farmaci omeopatici o ayurvedici possono aiutare la neomamma a ritrovare la serenità persa. Fortemente consigliate tisane e infusi a base di camomilla, malva o melissa. Ottimi anche i fiori di bach o l’utilizzo del bergamotto e della lavanda.
Perchè la donna prima accudiva SOLO I FIGLI!!!adesso invece le generazioni sono diverse…
Ma xche’ le mamme nostre sto problemi non ce li avevano?