Cordone ombelicale: perché donarlo?

Gli sviluppi della scienza negli ultimi decenni hanno puntato sempre più l’attenzione sul potere delle cellule staminali, cioè di quelle cellule non ancora specializzate, capaci di autorigenerarsi e di differenziarsi dando vita ad altre cellule con funzioni specifiche. Il grande tema della donazione del cordone ombelicale si ricollega proprio al discorso delle cellule staminali.

Il sangue contenuto nel cordone, infatti, è ricco di cellule staminali emopoietiche, in grado di rigenerare varie componenti del sangue (globuli bianchi, rossi, piastrine) e dunque fondamentali nella cura di gravi patologie, fra cui soprattutto leucemie, linfomi, talassemia, malattie metaboliche e immunodeficienze.

Donare il cordone ombelicale, dunque, è un atto di generosità che può salvare la vita a chi lotta contro queste malattie. Il trapianto di staminali provenienti dal cordone ombelicale è infatti una valida alternativa al trapianto di midollo osseo, rispetto al quale presenta alcuni vantaggi: le cellule del cordone si riproducono più velocemente, possono specializzarsi in un maggior numero di tipologie cellulari e comportano un rischio di rigetto più ridotto rispetto al trapianto di midollo osseo.

Come si dona il cordone ombelicale

Alla donna viene data piena libertà di decidere se donare oppure no il cordone ombelicale, e la scelta può essere revocata in qualsiasi momento, anche nell’immediatezza del parto.

Se si sceglie di donare, val la pena ricordare che la donazione è assolutamente indolore e priva di rischi, tanto per la madre quanto per il bambino: dopo il taglio del cordone, attraverso una puntura si preleva il sangue, che verrà poi congelato e conservato in banche apposite.

Donazione pubblica o conservazione per uso autologo

La donazione del cordone ombelicale è stata introdotta per aumentare le possibilità di trovare donatori compatibili, affiancando questa pratica a quella della donazione del midollo osseo. Così, sono state create delle banche apposite che conservano le staminali e le mettono a disposizione di chi ne avesse bisogno.

Un’altra possibilità è invece quella di conservare il cordone in una banca privata, affinché lo si possa usare per il bambino stesso, se in futuro dovesse averne bisogno. In Italia, però, non esistono banche private e la strada sostenuta a livello istituzionale è quella della donazione pubblica.

Perché?

Gli attuali studi sulle cellule staminali non danno certezze circa la possibilità di curarsi con un autotrapianto, dunque ad oggi la conservazione del cordone per uso privato risponde solo a una generica speranza, a un’ipotesi di cura che potrebbe anche non rivelarsi mai realistica.

Ci sono però delle eccezioni: nel caso di bambini nati con malattie specifiche curabili con le staminali, o nel caso di bambini che hanno un elevato rischio ereditario di sviluppare patologie del genere, anche in Italia la conservazione privata del cordone ombelicale è consentita e priva di costi aggiuntivi.

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