Oggi le convulsioni neonatali si analizzano e monitorano in modo più semplice attraverso delle nuove tecniche. La scoperta arriva direttamente da una squadra formata da medici e ricercatori guidati da uno scienziato dell’Unione Europea e dimostra la possibilità di seguire l’attività cerebrale di un piccolo prematuro sia mentre il cervello è a riposo che mentre è colpito da un attacco epilettico. La ricerca è stata finanziata in ambito europeo e rappresenta una grande svolta nel campo delle convulsioni neonatali perché per la prima volta si può avere una lettura nitida del cervello utilizzando una tecnica non invasiva che sfrutta gli ultrasuoni. Una scoperta importante sia per la ricerca che per i medici perché rappresenta un traguardo interessante con implicazioni differenti sia nel neuroimaging che in altri campi medici.
Cosa sono le convulsioni neonatali
Quando si parla di convulsioni neonatali si parla, purtroppo, di una problematica abbastanza diffusa nei piccoli. Il problema è molto serio e si verifica quando in maniera diretta o meno si coinvolge il sistema nervoso. L’aspetto essenziale è la diagnosi rapida e precoce della patologia, così da poter indagare sulle cause e definire un trattamento adatto. Naturalmente non è sempre così semplice riuscire a individuare i fattori scatenanti, ma oggi esistono nuove tecniche per il monitoraggio delle convulsioni neonatali.
Convulsioni neonatali, l’imaging funzionale
La ricerca è stata pubblicata su “Science Transitional Medicine”, in un articolo specializzato in cui i medici sostengono che le “vecchie” tecniche utilizzate per monitorare il cervello di un bimbo prematuro durante un attacco epilettico sono utili per comprendere le anomalie cerebrali, ma riscontrano dei limiti sia di costo sia di utilizzo delle apparecchiature a causa delle grandi dimensioni. In questo senso, le nuove tecniche a ultrasuoni si concentrano in una specie di casco di misura variabile e assolutamente non invasivo con cui si catturano immagini funzionali dell’attività cerebrale del neonato, sia a livello di encefalogramma che di vascolarizzazione del cervello.
Dunque, una sorta di ecografia che utilizza gli ultrasuoni, che non era mai stata utilizzata prima nel campo delle neuroscienze. Grazie, invece, a una borsa di ricerca, chiamata Fusimagine, voluta dall’Unione Europea, per la prima volta è stato utilizzato questo scanner super veloce che può sviluppare ben 10 000 immagini ogni secondo.
Il casco funzionale, la nuova frontiera
Il casco viene posizionato accanto al letto del piccolo e usa la sua fontanella per monitorare l’attività cerebrale, senza quindi alcun dolore per il bambino. In questo modo, praticamente in tempo reale, i medici potranno avere l’esatta visione delle convulsioni e delle eventuali emorragie in atto. Inoltre, questo tipo di “ecografia”, proprio grazie alla sua funzionalità, velocità e leggerezza, potrebbe essere utilizzata efficacemente anche in altri campi e percorsi medici. La ricerca non si ferma a questa scoperta, ma continuerà per altri due anni, cercando di allargare la mappatura funzionale a tutto il cervello. Questo significa che si potrebbe andare ben oltre il solo campo delle convulsioni neonatali e abbracciare l’intera branca delle neuroscienze, con altre fondamentali scoperte scientifiche.