Come ha dimostrato un recente studio condotto dai ricercatori della British Columbia University e coordinato dalla neurologa Liisa Galea, i 9 mesi di gestazione modificano in maniera significativa il cervello delle donne. Questo cambiamento a livello del sistema nervoso centrale può essere sia permanente che temporaneo.
La ricerca messa a punto dalla British Columbia, che è stata presentata in occasione dell’Annual Canadian Neuroscience Meeting, era nata con lo scopo di verificare se una particolare terapia ormonale durante la menopausa fosse in grado di ridurre o eventualmente di aumentare il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer. Tuttavia, come spesso accade, lo studio scientifico ha finito col fornire anche risposte inaspettate e che nulla avevano a che fare con l’oggetto della ricerca. In particolare i test sui topi femmina condotti dalla dottoressa Liisa Galea, hanno rilevato che le modifiche del cervello delle gestanti sarebbero determinate dall’ondata di estrogeni, ovvero i principali ormoni sessuali femminili, che vengono prodotti durante i 9 mesi di gestazione. Questi ormoni, in effetti, sarebbero in grado di rendere la neomamma più vigile e attenta e di stimolare le sue capacità di accudimento. È emerso, inoltre, che estradiolo ed estrone producono effetti diversi a seconda che si tratti di topoline giovani o anziane, influenzando, in entrambi i casi, le capacità cognitive dell’animale.
Il cervello è un organo plastico che evolve continuamente
Tuttavia è doveroso ricordare, come pure ha sottolineato il neuroscienziato Stefano Cappa, che il cervello è un organo plastico che cambia in continuazione e, che, pertanto l’influenza esercitata dagli estrogeni in gravidanza sul sistema centrale nervoso, costituisce solo uno dei tanti fattori che contribuiscono a modificare le capacità cognitive del soggetto. Gli stimoli ambientali, infatti, giocano un ruolo fondamentale sulle performance intellettive di ciascun individuo.