Eccoci qua. Abbiamo superato la soglia delle fatidiche 40 settimane (ma una gravidanza fisiologica arriva tranquillamente a 42) e non stiamo più nella pelle. La dpp è arrivata e noi, trepidanti ed emozionate e, perché no, magari anche un po’ impaurite, ci mettiamo all’ascolto del nostro corpo cercando di percepire qualche segnale. Eppure no. Nulla di fatto. Nessuna contrazione, nessun sintomo. E che succede? Tendenzialmente nulla, il nostro corpo sa perfettamente cosa fare la natura anche, ma tant’è, la paura dell’induzione è dietro l’angolo. Sì perché ancora, purtroppo, è luogo comune che il bambino sia come le uova e che abbia una scadenza.
Vi do però una notizia. Finite le 40 settimane, se tutto procede come deve, il bambino non scade. Molto spesso l’induzione non solo è inutile, ma anche rischiosa e traumatica, per mamma e bambino e, sempre piuttosto spesso, il tanto agognato parto naturale termina in tc d’urgenza. Se abbiamo quindi paura di un’induzione, perché prima non proviamo qualche metodo meno invasivo per indurre il parto in modo naturale? Ovviamente in certi casi consultiamo la nostra ostetrica, meglio non fare solo di testa propria. Vediamo quindi quali sono i metodi naturali.
Il primo è completamente low cost e in assenza di problematiche non necessita di permessi speciali: fare sesso. Molte di noi credono che fare sesso durante la gravidanza, men che meno durante l’ultimo trimestre, sia proibitivo. Forse lo è per quanto riguarda le posizioni e l’ingombro dato dal pancione, ma fisiologicamente è assolutamente naturale. Non solo, avere rapporti sessuali in prossimità del parto potrebbe favorire il travaglio. La spiegazione sta nel liquido seminale, che contiene prostaglandine, le dirette responsabili della maturazione della nostra cervice, prova ne sia che sono alla base delle componenti dei diversi induttori farmacologici del parto. Le uniche controindicazioni ai rapporti sessuali sono se si hanno avuto aborti, parti pre termine o minacce d’aborto.
Anche l’olio di ricino da sempre è considerato un ottimo stimolatore per l’induzione naturale del parto. In questo caso però, sebbene si tratti di un prodotto naturale e privo di rischi, è comunque meglio parlarne con la propria ostetrica. Un altro grande aiuto viene dato dall’ossitocina naturale, che è ben diversa da quella che viene iniettata per indurre il parto farmacologicamente. Per mettere in circolo l’ossitocina è sufficiente stimolare i capezzoli. La produzione di ossitocina, come avviene durante l’allattamento, stimola le contrazioni. Per stimolare i capezzoli si può ricorrere anche a un tiralatte o, volendo, al proprio partner, oltre che manualmente da sole.