Ci sono genitori che piangono la scomparsa di un figlio. Genitori che al mattino si svegliano e trovano il loro piccolo esanime senza poter fare niente. La chiamano morte in culla, sids. Ci sono genitori che passano notti in bianco per vegliare sul loro bambino, ma ogni medaglia è fatta di due facce. La notizia? Bimbo muore soffocato: alcuni genitori compiono atti che, se non scellerati, possono senza dubbio essere definiti, quanto meno, irresponsabili.
Genitori che vengono giudicati dalla società, ma che davanti a una Corte vengono scagionati dalle pesanti accuse a loro carico. Stiamo parlando di una coppia che esattamente un anno fa ha dovuto dire addio al proprio piccolo di solo un mese. Niente sids però, in questo caso non c’entra. Il bambino è morto per soffocamento. Il susseguirsi degli eventi in questa triste vicenda è un’altalena di fatalità e negligenza. I due genitori, infatti (pare che il padre fosse anche alterato dall’alcol), Matthew e Kim Neil, avevano lasciato a casa, da solo e incustodito, il loro bambino di solo un mese di vita per recarsi a una festa a casa di alcuni amici.
Al loro rientro avevano fatto la macabra scoperta: il piccolo Freddie giaceva riverso a terra, esanime. Inutili i tempestivi soccorsi, per il piccolino non c’era stato nulla da fare.
La causa della morte è stata il soffocamento. Il bambino, caduto dalla culla, non era stato in grado di girarsi (i bambini fino a 5-6 mesi non riescono a girarsi da soli, ecco perché dovrebbero sempre dormire a pancia in su).
Dopo quasi un anno arriva così la sentenza per i due genitori: assolti. La coppia è stata giudicata non colpevole per la morte del loro figlio poiché questa non risulta correlabile al comportamento dei due. Questa è giustizia? Hanno o no i genitori la loro dose di responsabilità? Certo questo spetta ai giudici stabilirlo, ma quanto meno, una nota di biasimo per aver lasciato solo un bambino così piccolo e che aveva ancora tanto bisogno delle cure di mamma e papà.