Spesso si tende a credere che in gravidanza, a parte qualche rara eccezione, sia abolito ogni tipo di farmaco, in quanto potrebbe rivelarsi dannoso per il feto. In realtà le cose non stanno esattamente così: basti pensare che persino alcuni antibiotici possono essere tranquillamente assunti dalla gestante, senza creare problemi di sorta.
Un esempio emblematico è rappresentato dall’Augmentin, un farmaco a base di amoxicillina e acido clavulanico che appartiene alla classe delle penicilline. Naturalmente si consiglia di ricorrere agli antibiotici esclusivamente nel caso in cui nessun altro tipo di trattamento risulti essere efficace.
Numerose ricerche scientifiche sul campo hanno dimostrato che l’assunzione dell’Augmentin in gravidanza non determina nel feto malformazioni strutturali. Questo antibiotico, tra l’altro, può essere assunto anche nel periodo dell’allattamento al seno ed è considerato un farmaco di prima scelta per i pazienti in età pediatrica.
A cosa serve l’Augmentin in gravidanza
Come accennato l’Augmentin è un antibiotico ad ampio spettro a base di amoxicillina e acido clavulanico che si prescrive in caso di affezioni alle vie respiratorie e per una vasta gamma di infezioni sistemiche: si pensi, ad esempio, a quelle a carico dell’orecchio medio, del tratto uro-genitale, delle vie biliari, della pelle e dei tessuti molli.
Rischi e vantaggi degli antibiotici in gravidanza
In effetti mettendo sul piatto della bilancia i rischi e i vantaggi connessi all’uso dell’Augmentin in gravidanza, risultano significativamente più “pesanti” i benefici. Ciò significa che sono più pericolosi i danni determinati da un malessere materno (infezioni batteriche, problemi respiratori, ecc.) al nascituro, piuttosto che quelli generati dall’assunzione del farmaco stesso. Quest’ultimo, naturalmente, deve essere somministrato in gravidanza esclusivamente nei casi di effettiva necessità e sempre sotto il diretto controllo del proprio medico di fiducia o del ginecologo.