Avete il salotto e la camera dei bambini piena di giochi?
In questo articolo vediamo insieme cosa è possibile mettere in atto per vivere in maniera più ordinata in casa, evitando di essere sommersi da giochi e giochini.
La pedagogia del riordino
Lo tsunami provocato dai toys in casa è stato motivo di attente riflessioni da parte di alcuni pedagogisti, partendo soprattutto dal presupposto che il bambino ha a sua disposizione più materiale di gioco di quello che in realtà riesca a usare durante tutte le fasi della sua crescita.
I loro attenti e puntuali consigli per non naufragare nel mare dei giocattoli dispersi sono pubblicati su riviste di settore, dove il suggerimento immediato è quello di giocare insieme con il proprio bambino, proponendogli un gioco alla volta, adatto all’ambiente e soprattutto alla sua età, per poi insegnarli a rimetterlo a posto.
Quella appena presentata è la teoria del “riordino”, molto in voga e da rivalutare, secondo cui i bambini hanno bisogno del giusto imprinting per abituarsi a riordinare, mettendo a posto ogni loro gioco in maniera naturale e non considerandolo come una punizione.
Riciclare il giocattolo è il primo gesto per rispettare l’ambiente
Anche giornali autorevoli e ampiamente diffusi a livello mondiale, come il New York Times, hanno trattato l’argomento, suggerendo ai genitori disperati di ripulire la stanza dei bimbetti durante il loro sonno, eliminando i giochini e gli oggetti usati poco.
Si tratta di un modalità non poco ortodossa, anche se a volte accompagnata da favole e storielle fantasiose per accompagnare la scomparsa al risveglio della bambolina che, magicamente, è stata trasformata in farfalla per ritornare nel mondo fatato. Molti bambini potrebbero non crederci, oppure abituarsi a storie immaginarie e vivere in un mondo irreale. Più corretto è coinvolgere il bambino per ricercare tra i tanti giochi e passatempo quelli non più usati, ma in buone condizioni, da donare a chi ne ha bisogno. Non si tratta di un gesto messo in atto soltanto per sistemare la propria coscienza, dopo un consumismo sfrenato, ma una forma di rispetto per l’altro e per l’ambiente. Donare agli altri non deve essere visto come donare al più povero ma solo a chi ne ha bisogno in quel preciso momento, senza buttare nulla.
Un occhio puntato all’arredamento
Alcuni designer specializzati nell’arredamento per la prima infanzia, come lo svedese Britt Zunino, uno dei principali arredatori di interni, suggeriscono di utilizzare dei complementi d’arredo per le camere dei bambini realizzati appositamente. Molto apprezzati sono i contenitori trasparenti, meglio se impilabili, disponibili ovunque nella grande distribuzione, ma anche nei negozi specializzati. Sono adatti a contenere qualsiasi tipologia di giocattolo e accessorio, mostrando anche versatilità e facilità nel pulirli.
Pronti per il riordino?