Tre donne incinte di età inferiore ai 30 anni positive al Covid sono state ricoverate in terapia intensiva all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Le tre donne non erano vaccinate e le loro condizioni sollevano preoccupazioni per la salute dei nascituri.
Tre donne incinte intubate
A seguito dell’aggravarsi delle condizioni di salule, per tre giovani donne in attesa di un figlio è stato necessario il ricovero in terapia intensiva e per due di loro è stata necessaria l’intubazione. Come ha dichiarato al Corriere della Sera Francesco Benazzi, direttore dell’USL trevigiana, le preoccupazioni maggiori sono per i piccoli, in quanto le donne sono in una stato di gravidanza molto simile, compreso tra le 20 e le 28 settimane.
Lo stesso Benazzi ha affermato che per le donne in stato di gravidanza il vaccino è sicuro, mentre il Covid può essere estremamente infido. Essendo tutte di età inferiore ai 30 anni le statistiche riguardanti la guarigione sono senza dubbio buone, ma restano dubbi su eventuali problemi di aborto spontaneo, legato all’aggravarsi della situazione.
Per tutte i sintomi sono stati di febbre e difficoltà respiratorie e dopo un controllo al Pronto Soccorso sono state ricoverate e gli è stato messo il casco con l’ossigeno per aiutare la respirazione. Il loro contagio è avvenuto con grande probabilità all’interno dell’ambito familiare. In Italia si moltiplicano gli appelli rivolti alle donne in gravidanza per sensibilizzarle relativamente alla vaccinazione ed al contagio dal Covid.
Il decreto legge sul “Total Green Pass”
Dopo il decreto legge che introduce dal 15 ottobre prossimo le sanzioni sia per i lavoratori che per i datori di lavoro che risultano non in regola con il green pass la situazione sta cambiando ed in molti centri vaccinali il numero delle persone che vi si recano sta aumentando costantemente.
Per quanto riguarda il Veneto, le prenotazioni hanno fatto un balzo in avanti del 40% in pochi giorni e le richieste sono intorno alle 300 al giorno. Se la richiesta di vaccinazioni continuerà ad incrementarsi con questo ritmo si stima che entro la fine di settembre la percentuale delle persone vaccinate supererà il 74%. L’USL sta comunque continuando a trasmettere un messaggio di richiesta di vaccinazione a tutte le donne incinte, confermando la validità dei vaccini Pfizer e Moderna come per le altre persone.