Si scatena la polemica per un particolare requisito di accesso richiesto in un bando di concorso per due commissari di polizia locale, nel torinese: un test di gravidanza negativo, ovviamente solo per le partecipanti donne, che attesti dunque l’assenza di rischi di gravidanze a inizio assunzione.
Un requisito che, a parere di esperti amministrativisti, è assolutamente illegittimo e rischia di gettare discredito su tutta la categoria.
Test di gravidanza negativo per accedere al concorso: il caso di due comuni nel torinese
Non solo titolo di studio e fedina penale pulita, ma anche test di gravidanza negativo: è questo l’insolito requisito di accesso che hanno richiesto due bandi di concorso per commissario di vigili urbani, precisamente nei comuni di Vigone e Torre Pellice.
Il comune ha giustificato questa previsione in relazione alla prova fisica richiesta, ossia una corsa di 1000 metri da sostenere in un tempo massimo di 6 minuti e 30 secondi.
La prova fisica deve essere sostenuta cinque giorni priva di quella scritta, ma le donne in stato interessante non possono sostenerla. Su questa base il Comune ha giustificato la richiesta di test di gravidanza.
Test di gravidanza per concorso pubblico: la denuncia di associazioni e esperti
La CSA, associazione sindacale dei vigili urbani, ha dichiarato che procederà con un esposto in procura per denunciare quanto accaduto, un fatto intollerabile che lede il libero accesso alle cariche pubbliche.
Concordano con l’inopportunità del requisito anche numerosi esperti di diritto amministrativo, tra cui Vittorio Barosio, il quale ha dichiarato a La Stampa che anche la richiesta di una prova fisica del genere è incoerente rispetto alle effettive funzioni che dovranno essere svolte da un commissario di polizia municipale.
Il requisito del test di gravidanza, poi, rimane comunque fuori luogo anche a prescindere dalla prova fisica e per questo il bando dovrebbe essere revocato, modificato e nuovamente pubblicato.