Uno dei primi interventi in risposta al dilagarsi dell’epidemia di Covid-19 che ha accomunato la maggioranza dei Paesi ha riguardato la chiusura delle scuole.
In Italia le prime regioni hanno chiuso gli istituti scolastici verso fine febbraio e in tutta la nazione e si sta iniziando a parlare solo ora di riapertura, con misure di sicurezza che saranno definite nei prossimi mesi.
Diversa è stata invece la scelta della Francia che, come la Danimarca, ha giò riaperto le scuole con numeri contingentati di studenti e rigide misure di distanziamento sociale anche verso i più piccoli.
I bambini costretti a giocare a distanza
Le immagini che stanno circolando sul web sembrano descrivere una situazione che fino a qualche mese fa avremmo definito come surreale: i bimbi di una scuola dell’infanzia giocano in cortile costretti ciascuno in uno spazio delimitato da linee disegnate col gesso.
A ciascuno un quadrato, dunque, e la maestra (rigorosamente con la mascherina) che si sposta da uno all’altro tentando di intrattenerli con nuovi giochi.
Tra il milione e mezzo di bambini francesi che possono ricominciare ad andare a scuola troviamo anche gli studenti delle scuole primarie che al rientro in aula hanno trovato banchi singoli, separati da un nastro che delimita gli spazi dedicati a ciascuno.
Una nuova quotidianità che se apparentemente ci pare di difficile gestione, consente un graduale rientro alla normalità ai nostri figli e ci infonde un po’ di speranza.
Una scelta ponderata a sostegno di bambini e famiglie
La decisione di riaprire gli istituti scolastici è stata motivata direttamente dal ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer che ritiene essenziale per i bambini riprendere le lezioni in aula per evitare che perdano tempo prezioso per la loro formazione ed educazione. Ai suoi occhi, la riapertura a settembre è una scelta di comodo che non tiene conto delle esigenze degli studenti.
Beneficiano della riapertura anche i genitori che ora possono riprendere a lavorare senza dover costantemente prendersi cura dei figli, nella speranza che presto si possa tutti tornare alla vita regolare pre-covid.