Tutti coloro che desiderano un bambino si sono trovati alle prese con il dilemma relativo al periodo migliore per il concepimento. Finalmente, questa domanda ha trovato risposta: secondo gli scienziati, il periodo migliore per mettersi alla ricerca di un bebè va dal solstizio d’inverno e arriva fino al mese di marzo. Scopriamo insieme perché.
Quando il periodo del concepimento fa la differenza
Il concetto è semplice: dal solstizio d’inverno in poi, le ore di luce aumentano e questo è un beneficio assoluto per lo spirito ma non solo. Anche il corpo infatti beneficia della luce un più ogni giorno e produce tutta una serie di ormoni che tendono più facile il concepimento. Ad agevolare questo processo, però, non è solo la luce. Grande importanza la hanno anche le basse temperature che consentono agli spermatozoi di rimanere del tutto integri. Ciò vuol dire che non solo ai tratta del miglior periodo per il concepimento tradizionale ma anche per tutti coloro che hanno intrapreso il percorso della fecondazione assistita che, com’è noto, richiede molte attenzioni sia da parte della coppia che del personale medico al quale viene affidato il compito di seguire in maniera scrupolosa ogni fase del processo.
Quali sono le caratteristiche dei bambini concepiti dal solstizio di inverno fino a marzo
Stando alle ricerche, tutti i bambini concepiti in questo periodo saranno più lunghi di quelli concepiti in un altro periodo dell’anno. Anche in questo caso, a fare la differenza è la luce che incide sulla crescita del feto e ne determina il rapporto tra la lunghezza e il peso. Entrando più nello specifico, le statistiche dicono che il mese del concepimento in cui i bambini risultano essere più lunghi degli altri è quello di aprile. Insomma, i benefici del concepimento nel periodo che va dal solstizio d’inverno fino alla primavera sono davvero moltissimi. A questo punto, non resta altro da fare che mettersi all’opera e cercare di arrivare giusto in tempo per assicurarsi una gravidanza serena e per garantire al proprio bambino qualche millimetro in più al momento della nascita.