Quando una donna aspetta un bambino sono tante le cure e le attenzioni che dedica a se stessa e alla propria salute in modo tale da garantire il maggiore benessere possibile al piccolo nascituro.
Ci sono tuttavia delle circostanze alle quali una donna con il suo bambino non può sottrarsi come ad esempio l‘inquinamento da traffico, ormai diventato un problema dominante nella società odierna. L’inquinamento da traffico infatti fa notoriamente male alle salute di tutti gli uomini, ma nel caso di una donna incinta o di un neonato può decisamente essere nocivo anche per il bambino che si trova ancora nella pancia della mamma.
L’inquinamento da traffico incide sulla salute dei bambini
Negli ultimi tempi sono state condotte delle ricerche interessanti per quanto riguarda la correlazione tra smog e problemi durante la gravidanza. Sono infatti stati effettuati degli esami su alcune donne in gravidanza residenti nel territorio londinese (anche se tale test potrebbe essere valido anche in numerose altre capitali d’Europa, in modo particolare quelle nelle quali il traffico è decisamente elevato). Dai risultati emersi sembrerebbe dunque che l’inquinamento possa influenzare negativamente la crescita del bambino che nella maggior parte dei casi risulterebbe sottopeso.
Infatti emerge anche da un recente studio americano pubblicato su Scientific Reports, respirare elevate concentrazioni di biossido di azoto (NO₂) e particolato fine (PM2.5) durante l’ultimo mese di gravidanza aumenta in modo significativo la probabilità di ricovero in terapia intensiva per i neonati. In particolare, l’esposizione a NO₂ può far salire il rischio dal 30 al 35%, mentre quella a PM2.5 dall’11 al 22%.
Lo studio ha preso in esame 3,6 milioni di bambini nati nel 2018 negli Stati Uniti, rilevando che circa l’8,1% (pari a quasi 295mila neonati) è stato ricoverato in terapia intensiva. Confrontando i dati sui tassi di ricovero con i livelli di inquinanti misurati via satellite nel mese precedente alla nascita, è emersa una correlazione molto forte, indipendentemente dalla stagione.
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Anche in Italia, come spiega l’Isde (Associazione Medici per l’Ambiente), la situazione desta preoccupazione. I bambini e le donne in gravidanza sono infatti più vulnerabili agli effetti dell’inquinamento atmosferico: l’aria inquinata, insomma, minaccia la salute di tutti, ma colpisce in modo particolarmente grave le fasce più deboli della popolazione.
Nessuna correlazione è invece stata trovata tra gli effetti dell’inquinamento acustico ed il feto. Nonostante questo, gli scienziati non hanno completamento escluso un possibile collegamento tra il rumore provocato dall’inquinamento e una crescita poco sviluppata del bambino alla nascita. Anche in precedenza erano state fatte ricerche in merito ed era stata scoperta una stretta relazione tra l’inquinamento dell’aria e alcune patologie da cui erano affetti dei bambini.
Migliorare l’ambiente per migliorare la salute del bambino
I dati che dimostrano una veritiera attinenza tra l’inquinamento da traffico e le donne in gravidanza (dunque il feto) che in determinati casi possono essere preoccupanti. Questa realtà quindi non è presente solamente nel Regno Unito ma in tutte le città in cui il traffico è all’ordine del giorno.
Per tale ragione è necessario cercare di intervenire in maniera tempestiva, migliorando l’ambiente circostante e tentando di migliorare la qualità dell’aria. A questo proposito si può intervenire sia nel privato che nel pubblico
In casa si può cercare di instaurare buone abitudini: innanzitutto arieggiare ogni giorno gli ambienti casalinghi e limitare l‘eccesso di riscaldamento in casa, che può comportare diversi problemi respiratori. Anche il passaggio da fornelli a gas alle piastre a induzione aiuta a ridurre la quantità di biossido di azoto presenti nelle case.
Si tratta di soluzioni sicuramente non sempre semplici da mettere in atto ma che possono essere davvero utili non solo per le future mamme ma per tutta l’umanità.
Riuscire a migliorare l’aria e a ridurre l’inquinamento atmosferico non rappresenta soltanto un modo per proteggere la propria salute ma anche per risparmiare: è ormai noto infatti che le spese sanitarie per curare determinate malattie possono essere piuttosto costose. La prevenzione pertanto risulta essere la mossa ideale per vivere bene e in salute.