La paura degli estranei nei primi anni di vita di un bambino è considerata un’emozione del tutto normale, ma bisogna capire bene in che modo va affrontata e superata.
Ogni bambino inizia a sviluppare all’eta di 5/7 mesi l’emozione della paura, non c’è da preoccuparsi è una cosa del tutto normale, questo accade perché il bambino inizia ad esplorare l’ambiente circostante ma anche ad acquisire le sue prime capacità motorie.
Quando si manifesta la paura il bambino inizia ad essere irrequieto e mostra la sua paura piangendo.
Questo è un fenomeno che fa parte dello sviluppo dell’attaccamento, in psicologia questa fase è stata molto studiata, non è altro che uno schema innato che il bambino mette in atto per tutelarsi.
Non sono capricci ma ma atti di crescita perchè significa che il piccolo ha imparato a distinguere le figure di accudimento, chi può prenderlo in braccio e chi no, ha consapevolezza delle persone estranee e di quelle che fanno parte del suo nucleo famigliare, è in grado di mostrare chiaramente cosa vuole e mette in atto delle strategie per trattenere a sé la persona di cui si fida.
Come si manifesta la paura degli estranei?
La paura degli estranei che si manifesta nei bambini si evolve naturalmente e in modo graduale con il passare del tempo. La facilità con cui il bambino si lascia andare in presenza di estranei dipende molto dal rapporto che lui stesso ha con i genitori oltre che da come questi ultimi si relazionano con gli altri.
I bambini spesso leggono le emozioni che traspaiono dal volto degli adulti e si comportano di conseguenza. Se i genitori sono espansivi e socievoli e i loro atteggiamenti trasmettono positività nell’incontrare gli altri, il bambino sarà facilitato a socializzare.
Vero anche che spesso i bambini sono meno intimoriti dai coetanei e dagli adulti che risultano più sorridenti e alla mano.
In che modo è possibile affrontare la paura degli estranei da genitori?
Non farsi prendere dal panico e mostrarsi sereni agli occhi del proprio bambino è molto importante per il benessere di tutti. Ogni paura che il bambino mostra anche sotto forma di pianto non va mai inibita, anzi al contrario deve essere accolta, magari anche rassicurandolo o stimolando a reagire in maniera diversa agli stimoli esterni.
Importante anche rispettare i suoi tempi, evitando di gettarlo tra le braccia di persone che non conosce o chiedendogli di mostrare loro dei gesti di affetto. Gli avvicinamenti non vanno forzati e rimane sempre valida la regola che più che le parole vale l’esempio con i bambini.