Partorisce in autostrada perché l’ospedale è troppo lontano, ma il bambino non ce la fa. É accaduto nel pomeriggio di giovedì 2 dicembre sulla A20 Messina-Palermo. Aperto un fascicolo di indagine contro ignoti.
La corsa disperata in ospedale
Alla 27esima settimana di gravidanza e in preda a forti dolori, la futura mamma, 37 anni, è partita da Mistretta, un paesino in provincia di Messina, diretta verso l’ospedale di Patti, quello più vicino. Lungo il tragitto, avendo capito che non sarebbe riuscita ad arrivare in ospedale per tempo e che il piccolo stava per nascere, si è fermata in una piazzola di sosta per provare ad avviare il parto, aiutata dal marito e da alcuni operai dell’Anas.
Quando l’ambulanza del 118 è arrivata sul luogo, la donna aveva già dato alla luce il neonato, ma il suo piccolo cuore aveva già smesso di battere. Inutili sono stati i tentativi per rianimarlo e la corsa in ospedale, il piccolo non ce l’ha fatta. La donna è attualmente ricoverata presso l’ospedale di Patti e le sue condizioni fisiche sono discrete. Nel frattempo sul corpo del neonato è stata disposta l’autopsia.
Una tragedia che poteva essere evitata
Non sono mancate le polemiche per l’accaduto che, a detta di molti, è una tragedia che poteva essere evitata. In seguito alla riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana, infatti, a Mistretta, paese di origine della donna, è stato chiuso il punto nascita senza tener conto che la più vicina struttura sanitaria dotata dei reparti ginecologia e ostetricia è l’ospedale di Patti, distante 100 km.
“Sono state depauperate le strutture sanitarie“, così ha commentato il sindaco di Mistretta, Sebastiano Sarzanello, aggiungendo che certi servizi sanitari devono essere garantiti, soprattutto nei paesi più piccoli e lontani dai centri più grossi.
Quella di Mistretta è una tragedia che purtroppo non stupisce, troppo simile alle molte altre accadute nel nostro Paese negli ultimi mesi, e che racconta un’Italia dove i tagli alla sanità voluti dalla politica mettono in serio rischio la possibilità di salvare vite umane.