Pochi giorni fa in due città siciliane la vita di due neonati è stata messa a repentaglio: il bimbo di Ragusa è stato abbandonato in un sacchetto lasciato nei bidoni della spazzatura, mentre il piccolo nato a Trapani è stato gettato dal balcone dalla mamma diciassettenne. Due storie che ci ricordano l’importanza di ribadire che in Italia sia possibile partorire in anonimato e lasciare i bambini in luoghi sicuri dove qualcuno si prenderà cura di loro.
Il progetto Ninna ho
Gli episodi di abbandono di neonati continuano ad aumentare: giovani madri disperate, a volte straniere, a volte molto giovani, decidono di liberarsi del loro bambino. Per cercare di frenare il fenomeno dell’abbandono più di dieci anni fa è nato il progetto “Ninna ho” da un’idea della Fondazione Franceca Rava N.P.H. Italia Onlus e del network KPMG in Italia. Si tratta del primo progetto a livello nazionale spinto dalla volontà di bloccare l’abbandono neonatale e l’infanticidio. Ha ottenuto, fin dal 2008, il Patrocinio del Ministero della Salute, della Società Italiana di Neonatologia e della Società Italiana di Pediatria. Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Rava sostiene che l’obiettivo principale di Ninna ho è di riuscire a far capire alle future mamme italiane o straniere che hanno il diritto di partorire in anonimato e sicurezza presso una qualsiasi struttura ospedaliera pubblica.
Le culle termiche e gli ospedali amici: una realtà grazie a Ninna ho
L’abbandono di un neonato è un gesto estremo, fatto in preda alla paura e alla disperazione. Per evitare che le giovani madre lascino i piccoli in mezzo a una strada sono state create le culle termiche. Si tratta di culle situate in luoghi nascosti, ma facilmente raggiungibili, nei pressi degli ospedali, in cui le donne possono lasciare il neonato. Non appena viene poggiato il bambino scatta un sensore, collegato con l’ospedale più vicino. Grazie a Ninna ho finora sei piccoli sono stati lasciati nelle culle termiche, dislocate in tutta Italia, tra Napoli, Varese, Parma, Padova e Firenze. Un’altra iniziativa promulgata da Ninna ho riguarda gli ospedali amici. La Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Policlinico Casilino di Roma hanno aderito al network degli ospedali amici, chiamati tali poiché accolgono le donne in difficoltà.
Sul sito ufficiale www.ninnaho.org è disponibile la mappa delle culle termiche in Italia.