Un neonato di quindici giorni è stato salvato da un anestesista di 74 anni in pensione dopo essere arrivato in grave crisi respiratoria presso un centro analisi: arriva da Napoli una storia a lieto fine che ha visto protagonista una sorta di eroe per caso.
Il neonato in crisi respiratoria
Nelle ultime ore sta avendo ampio risalto sulle cronache locali ma anche nazionali la drammatica vicenda, a lieto fine, di un neonato che ha rischiato di morire ma che è stato provvidenzialmente salvato da un anestesista di 74 anni che si trovava per caso nel centro medico dove era stato portato d’urgenza.
a vicenda è accaduta ieri mattina presto a Portici (comune facente parte della città metropolitana di Napoli) e ha visto protagonisti un neonato di soli quindici giorni e un papà disperato dall’improvviso peggioramento delle condizioni di suo figlio.
L’uomo si è presentato trafelato presso il Centro Analisi “San Ciro” tenendo tra le braccia il piccolo, oramai cianotico e con gravi difficoltà a respirare, dal momento che a causa del traffico era impossibilitato a raggiungere il Pronto Soccorso più vicino. Nel Centro Analisi ha avuto la fortuna di trovare Cosimo Aruta, 74enne anestesista in pensione che lavora oramai solo come consulente esterno.
Il racconto dell’ex anestesista
Il signor Aruta si trovava infatti nella struttura sanitaria solo casualmente per via di alcuni esami ma, viste le condizioni del neonato, ha messo a frutto la sua esperienza ed effettuando le manovre del caso è riuscito a salvare il piccolo.
“Ho preso subito il bimbo dalle braccia del padre e sono riuscito a liberarlo dai muchi che occludevano le vie respiratorie” ha raccontato alla stampa l’ex anestesista, spiegando che in seguito ha portato il neonato in una sala di rianimazione e poi, al suo primo colpo di tosse, ha tirato un sospiro di sollievo assieme al papà e agli altri presenti.
“Sembrava un miracolo” ha concluso il signor Aruta che poi ha affidato il bimbo agli operatori dell’Ospedale “Santobono” di Napoli dove è stato tenuto in osservazione e successivamente dimesso. Insomma, una storia che si è conclusa nel migliore dei modi grazie anche all’intervento di un uomo oramai in pensione ma che continua ad esercitare ancora la sua attività autonomamente e, come in questo caso, è stato fondamentale per salvare una vita.