Da decenni la musicoterapia viene usata per favorire lo sviluppo emotivo dei bambini. Oggi, grazie ad uno studio condotto dai ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, è nata una nuova tecnica riabilitativa che concilia il sonno dei diversamente abili: Euterpe.
Si tratta di un algoritmo musicale che riproduce una serie di suoni, immagini, musiche e voci che permettono ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico di rilassarsi, riducendo lo stress.
Euterpe: come nasce la nuova terapia riabilitativa
Sono pronti i risultati della sperimentazione di una tecnica di musicoterapia, che favorisce il rilassamento e aumenta la qualità del sonno dei bambini affetti da disabilità.
Spesso si tratta di piccoli pazienti costretti a stare settimane o mesi lontani da casa e dagli affetti, o semplicemente di bambini che, a causa della loro disabilità, fanno fatica a rilassarsi e addormentarsi.
Lo studio è stato condotto durante il primo Lockdown di marzo 2020 e ha lo scopo di favorire la riduzione dello stress nei pazienti affetti da disabilità motorie o neurologiche.
Lo studio
Ad occuparsi dello sviluppo di questa terapia del suono è il dipartimento di Neuro-riabilitazione del Bambino Gesù, diretto da Enrico Castelli. Finora sono stati coinvolti 14 pazienti in età compresa tra i 5 e i 7 anni, affetti da differenti disturbi neurologici.
La terapia è stata svolta in un ambiente domestico e non ospedaliero. Al termine della sperimentazione sono stati consegnati dei questionari, volti a raccogliere gli effetti dell’esperienza di musicoterapia.
I risultati sono estremamente incoraggianti e, come spiega la neuropsichiatra infantile Sarah Bompard, “tutte le famiglie hanno proseguito la somministrazione dei componimenti audio-video personalizzati anche dopo il termine dello studio, dati i numerosi benefici riscontrati. Tra i nostri obiettivi futuri vi è sicuramente quello di condurre studi su un numero maggiore di pazienti e con patologie diverse”.
Come funziona Euterpe?
Euterpe è un progetto che deve il suo nome alla mitologia greca e alla dea della musica.
Essa prevede l’utilizzo di suoni, musiche e immagini, la cui combinazione viene adattata alle esigenze di ogni singolo paziente.
Si tratta di suoni a particolari frequenze audio, della voce della mamma o del bambino stesso, musiche originali, canzoni, ninna nanne e immagini piacevoli.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulle pagine dell’importante rivista scientifica “Journal of Telemedicine and Telecare”.