Sentiamo molto parlare di malasanità e di morti infantili evitabili e forse proprio per questo motivo l’opinione comune è abituata ad additare i medici come principali responsabili di ogni evento tragico che colpisce i pazienti e i loro cari.
Anche in questo caso è stato facile incolpare il personale della struttura sanitaria, quando un neonato prematuro è deceduto dopo un delicatissimo intervento chirurgico fin da subito considerato molto rischioso.
I fatti accaduti a Palermo
È accaduto all’ospedale Di Cristina di Palermo. Un uomo, avvertito della tragica morte del figlio nato prematuro, ha aggredito i medici che gli hanno dato la triste notizia, mandandone uno al pronto soccorso.
Il piccolo, nato prima del termine previsto, è stato tempestivamente trasferito al reparto di chirurgia dell’Ospedale dei Bambini e sottoposto a un’operazione molto delicata. Gli stessi dottori hanno avvertito i genitori del rischio corso dal piccolo a causa di una patologia piuttosto grave da cui era affetto e non sono stati in grado di salvarlo, nonostante gli sforzi.
La morte del bambino ha scatenato la rabbia del padre, che si è scagliato contro i medici, causando a uno di loro un trauma cranico e costringendo l’ospedale a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
Un’emergenza da risolvere
Il gesto folle dell’uomo è umanamente comprensibile, ma non giustificabile. È difficile immaginare la disperazione di un padre che ha appena ricevuto una notizia tanto tragica come quella del decesso del proprio bambino, ma ricorrere alla violenza non è mai la giusta risposta al dolore
Più che a un caso di mala sanità, questo episodio fa pensare a un caso in cui le numerose notizie di malasanità hanno influenzato talmente tanto l’opinione pubblica, che anche quando avviene un decesso purtroppo inevitabile (come si pensa sia accaduto in questo caso) si tende subito a colpevolizzare.
Il direttore generale dell’Arnas Civico, Giovanni Migliore, ha denunciato con durezza accadimenti ormai troppo frequenti, affermando che le aggressioni ai medici non sono più un caso isolato e che il fenomeno va assolutamente combattuto per garantire la sicurezza di medici che ogni giorno fanno il loro mestiere.
Oltre alle denunce sporte nei confronti dell’aggressore dal direttore generale dell’ospedale e dal dirigente di Terapia Intensiva, lo stesso Migliore ha richiesto l’autopsia sul bambino per chiarire i fatti e ha dichiarato l’intenzione di fondare un comitato per la sicurezza del personale negli ospedali.
È giusto che i medici colpevoli di eventuali negligenze siano puniti secondo la legge, ma è anche necessario che infermieri e medici siano messi nelle condizioni di svolgere serenamente il proprio lavoro.