A molti genitori può capitare di sorprendere i figli giocare con i propri genitali. Benché questa cosa possa inizialmente generare un leggero imbarazzo, è bene sapere che la masturbazione infantile rappresenta una pratica molto diffusa e del tutto normale, che non ha ovviamente nulla a che vedere con l’idea di masturbazione fortemente associata al sesso che accomuna le persone adulte. Comprendere questo fenomeno e imparare a gestirlo con la sensibilità che la questione richiede può contribuire a far si che il bambino impari a sviluppare un’equilibrata coscienza di sé, permettendogli in futuro di approcciarsi al sesso in maniera sana.
Perché i bambini si masturbano?
Come accennato in precedenza, l’esperienza dei bambini legata alla masturbazione ha ben poco a che fare con la consapevole ricerca del piacere cui siamo soliti associare questa pratica. Nonostante la diffusa demonizzazione con cui in passato ci si è approcciati alla cosa, l’esplorazione del proprio corpo è assolutamente normale: imparare il modo in cui si è fatti e le sensazioni che ne derivano permette di relazionarsi con il mondo esterno in maniera sana ed efficace. Durante questo processo i bambini tendono a scoprire che il contatto con le loro parti intime procura loro una sensazione piacevole e rilassante, invogliandoli a ricercarla spesso, specialmente quando si trovano a vivere situazioni di tensione e disagio.
In questo senso, la masturbazione infantile può talvolta essere interpretata come il segnale di una pressione esercitata sul bambino sotto forma di aspettative o di atteggiamenti troppo esigenti, ma rappresenta un meccanismo di sfogo sano ed efficace che è importante imparare a gestire.
Masturbazione infantile: come comportarsi?
Scoprire un bambino a masturbarsi può creare sorpresa e imbarazzo, ma lasciarsi sopraffare da queste sensazioni non è sicuramente il modo adatto di gestire la situazione. Bisogna sempre tenere a mente le profonde differenze tra il nostro modo di intendere la masturbazione e il loro comportamento, senza attribuire al bambino una sessualizzazione che non gli appartiene.
Lasciar trasparire il proprio imbarazzo o dimostrare un’eccessivo interesse può spingere il piccolo a chiedersi come mai la cosa desti queste reazioni, portandolo ad attribuire a questa pratica dei significati che per lui naturalmente non avrebbe, come ad esempio credere che quello che sta facendo sia grave o pericoloso, come anche cercare di inibire questa pratica potrebbe portarlo ad accumulare ulteriore stress.
La strategia migliore potrebbe essere parlarne apertamente, affrontando la questione con la naturalezza che merita e insegnandogli ad esprimere questa parte di sé soltanto all’interno di un contesto riservato, lasciando passare il messaggio secondo cui toccarsi è bene ma è importante farlo a riparo da sguardi indiscreti e, seppur utile a gestire situazioni di tensione, è necessario imparare ad identificare ed esprimere compiutamente i propri disagi.