Stando ad uno studio condotto di recente, i bambini del Nuovo Millennio sono maggiormente esposti al rischio di diabete per ragioni strettamente legate all’inquinamento atmosferico.
L’aumento dei casi di diabete infantile ha reso necessaria un’indagine che portasse alla luce le cause che favoriscono questa patologia nei bambini nati nell’ultimo decennio.
Lo studio del caso
Le ricerche condotte dagli scienziati hanno individuato nel particolato fine il principale responsabile dell’aumento di patologie del sistema cardio-circolatorio e respiratorio. Nello specifico, si tratta di microparticelle – sia solide che liquide – presenti nell’atmosfera terrestre che hanno dimensioni davvero ridotte (2,5 micrometri di diametro) e che contengono al loro interno diverse sostanze come polvere e fumo.
Il particolato fine se inalato in grosse quantità espone i polmoni e il cuore a danni che contribuiscono all’insorgenza di patologie quali ictus e diabete.
I 365 bambini coinvolti nello studio sono tutti di origine messicana e, mentre erano ancora nell’utero materno, sono stati esposti a condizioni ambientali con livelli medi giornalieri di PM 2,5 di 22,4 microgrammi per metro cubo di aria.
Gli stessi bambini sono stati osservati tra i 5 e i 7 anni di vita e la ricerca ha evidenziato un aumento annuo di circa lo 0,25% dei livelli di HbA1c.
La relazione tra inquinamento e aumento degli zuccheri nel sangue
Lo studio è stato condotto da alcuni scienziati della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston che tutt’ora non riescono a comprendere che tipo di collegamento possa esserci tra l’inquinamento atmosferico e l’aumento dei livelli degli zuccheri nel sangue dei bambini presi in esame.
Quel che è certo è che vivere in un ambiente poco salubre provoca all’organismo umano diverse infiammazioni che impediscono agli organi di svolgere in modo regolare la loro attività.
Tuttavia, la ricerca mostra delle lacune che riguardano la mancanza di informazioni sulla condizione di salute delle gestanti e dei familiari dei bambini e sul regime alimentare adottato durante la gravidanza.