L’infertilità può diventare un problema esistenziale enorme nella vita di una donna. L’impossibilità di avere figli crea infatti molto spesso contraccolpi psicologici non indifferenti, e un generale senso di vuoto molto complicato da risolvere e superare. La crisi che questa notizia genera in quasi tutte le donne dà molto di frequente origine ad una serie di problemi e sofferenze di difficile e lenta risoluzione.
I nodi psicologici dell’infertilità
Avere dei figli rappresenta una delle esperienze più belle e uniche della vita di una donna. Proprio per questo l’impossibilità di averne comporta spesso un vuoto emotivo e psicologico davvero enorme per chi li desidera. L’Istituto Superiore della Sanità ha notato come la sofferenza che deriva da una comprovata diagnosi di infertilità generi solitamente condizioni di depressione, ansia e fallimento, che possono determinare di rimando conseguenze anche fisiche importanti oltre che difficoltà psicologiche di interazione personali specialmente col partner. Il vuoto che l’incapacità di avere bambini crea in una donna genera sentimenti di vergogna, sfiducia in se stessa e difficoltà ad approcciarsi alla normale vita sessuale che aveva prima di questa notizia. Quasi certamente la donna e la coppia di cui questa fa parte andranno incontro ad una complicata e lacerante crisi esistenziale. Molto spesso la mamma mancata vivrà sensazioni di sconforto e sensi di colpa, sentendosi inadeguata e in difficoltà con se e con gli altri.
Come uscire dal vuoto dell’infertilità
Come detto il contraccolpo psicologico è di quelli complicati da superare, ma è necessario riuscire ad andare avanti. Per superare la prima acuta fase di sofferenza può essere utile partire dal presupposto quanto mai vero e reale dell’accettazione. Si tratta ovviamente di una presa di coscienza difficile e graduale, che deve fondarsi sull’idea che l’infertilità non è assolutamente una colpa. Dunque il primo passo per superare le ansie psicologiche che l’impossibilità di avere figli fa nascere in una donna è accettare la propria situazione ed elaborare la cosa.
Spesso questo delicato passaggio deve necessariamente transitare da un dialogo con il partner e con psicologi o altre figure professionali esperte che possano stare vicino, consigliare e supportare chi soffre. Non bisogna perciò sentirsi in colpa e anzi cercare di parlare del proprio problema con persone di fiducia. Affrontare la sofferenza a viso aperto e chiedere aiuto se se ne sente il bisogno rappresentano la strada giusta da percorrere per uscire quanto prima da questo vortice di difficoltà. E’ di fondamentale importanza per una donna sterile poi non perdere la propria identità e la propria femminilità. Mantenere interessi, hobby, attività e continuare a gestirsi senza trascurarsi diventa il secondo decisivo passo di un percorso sicuramente lungo e tortuoso. Non bisogna perciò smarrire la propria identità.
Infine è utile tenere presente che oggi esistono tantissime soluzioni di adozione o altre forme di avvicinamento alla maternità che possono rappresentare una cura e un conforto per chi non può avere figli in modo naturale.