I bambini che soffrono di sindrome da deficit di natura sono in aumento e, specialmente nelle grandi città, questo disturbo inizia a farsi evidente. Di cosa si tratta?
Tutti noi, e i piccoli in particolare, viviamo sempre meno all’aperto e la possibilità di contatto con il mondo naturale è sempre più raro e difficile. Genitori eccessivamente ansiosi che temono che il bambino possa farsi male o ammalarsi giocando all’aperto fanno sì che i dispositivi elettronici diventino i compagni di gioco del piccolo.
Le conseguenze sono sia fisiche che psichiche. A partire da obesità, carenza di vitamina D, fragilità del tronco, miopia e allergie e poi ansia, iperattività, aggressività e Adhd.
Una vita troppo lontana dall’ambiente naturale sembra portare con sé un bagaglio di problemi comportamentali e uno studioso del problema, Richard Louv, afferma che in futuro la sindrome di deficit da natura mostrerà conseguenze sempre più negative, in particolar modo sui bambini. Diversi pareri medici, tuttavia, discordano dalla tesi di Louv e la sindrome, al momento attuale, non è riportata in alcun manuale medico. I ricercatori, di conseguenza, non hanno mai preso in esame i possibili effetti negativi che la sindrome da deficit di natura potrebbe avere sulla vita e sul benessere dei bambini che ne soffrono.
Tuttavia i disturbi comportamentali nei bambini, anche in fasce di età molto precoci, sono sempre più frequenti e non si può certo escludere che la causa sia da cercare in una lontananza dal mondo naturale. La presenza sempre più diffusa di cani, gatti e altri animali di compagnia nelle nostre case non è sufficiente ad arginare il problema. La natura è là, fuori dagli appartamenti, lontano dai condomini ed esercita, specialmente sui bambini, un’attrazione irresistibile.
Le conseguenze da deficit di Natura
In effetti la tesi di Louv secondo la quale la separazione dei bambini dalla terra, dagli alberi e da tutti gli altri elementi naturali può dar vita a conseguenze di disagio comportamentale sembra essere fondata. Non per niente la somministrazione di psicofarmaci anche a bambini in età molto precoce sta aumentando e serve a contenere problemi psichiatrici come aggressività, disturbi dell’attenzione, iperattività, deficit dell’apprendimento e tendenze autolesionistiche. Secondo Louv la sostituzione dei giochi all’aperto circondati dalla natura con la lunga permanenza di fronte al computer rende i bambini più inclini anche all’ansia e alla depressione. Inoltre è stato notato un rapporto diretto tra la durata di esposizione alla luce del sole con una ridotta incidenza di miopia.
La natura come medicina
Uno studio dell’Università dell’Illinois sembra dare ragione a Louv e sottolinea come l’interazione con il mondo naturale sia in grado di ridurre i diversi sintomi della sindrome da deficit di natura. La ricerca ha evidenziato che il contatto con il mondo naturale durante il doposcuola o nel corso del fine settimana sembrava attenuare il deficit di attenzione e ripristinare in tempi brevi le capacità del piccolo mentre, nel lungo termine, aumenterebbe l’attitudine a sopportare stress e avversità.