Nelle famiglie con più di un figlio i genitori sono concordi nel dichiarare che tutti i loro figli sono “uguali” per loro e non ammetterebbero mai che ne esiste uno preferito. Alcuni scienziati inglesi, guidati dalla sociologa Katherine Conger, hanno effettuato nuove valutazioni su uno studio risalente al 2005, arrivando alla conclusione opposta: il figlio preferito esiste.
Lo studio del gruppo di ricerca inglese
La sociologa inglese ed i suoi assistenti hanno ripreso in mano i dati che provenivano da una ricerca che nel 2005 era stata fatta seguendo 384 famiglie, all’interno delle quali erano presenti due figli con età diversa al massimo di 4 anni. La ricerca era stata pubblicata lo stesso anno da una importante rivista scientifica britannica, il Journal of Family Psychology, ed i dati che conteneva rivelavano che una grande percentuale dei genitori, il 70% dei padri ed il 74% delle madri, avevano manifestato nei confronti di uno dei figli un trattamento preferenziale. La Conger insieme ai suoi collaboratori, seppure non ci fossero indicazioni su quale fosse il preferito tra i due figli, aveva ipotizzato che la discrepanza di trattamento fosse riservata nella maggior parte dei casi al figlio più grande. Questa ipotesi cozza però con la realtà, in quanto nelle loro interviste i figli primogeniti hanno nella maggior parte dei casi dichiarato che sono loro i “preferiti”, mentre i fratelli minori all’opposto hanno dichiarato di “percepire” nel comportamento dei genitori, una predilezione riservata al primogenito. Questa predilezione in molti casi si verifica proprio perché sono stati i figli maggiori ad avere svolto per primi le varie attività.
Le conclusioni della sociologa
Katherine Conger ha spiegato che tutti i figli, indipendentemente dall’essere primogeniti o fratelli minori, sospettano che i propri genitori abbiano delle preferenze per i fratelli. Per molti figli si rivela una esperienza molto dura, come una gara continua per ottenere lo stesso amore da parte dei genitori ma sicuramente la vita con un fratello stimola maggiormente le idee e quindi l’intelligenza. Allo stesso tempo i figli debbono domandarsi se anche il loro affetto verso i genitori sia uguale verso padre e madre. Ellen Webber Libby, una psicologa americana che ha pubblicato un libro su questo argomento, intitolato “The favorite child” ha dichiarato che è molto importante per i genitori prendere atto delle “differenze” e cercare di neutralizzarne gli effetti negativi.