Starnutire, per i neonati, è un’azione frequente, specialmente durante le prime settimane di vita. Non sempre, tuttavia, gli starnuti sono causati da un raffreddore. Scopriamo insieme le cause per cui i più piccoli starnutiscono, e quando è necessario preoccuparsi.
Gli starnuti del neonato nelle prime settimane
Quando torniamo a casa con quella creatura così piccola e preziosa, nostro figlio, rimaniamo vigili e attenti a qualsiasi cambiamento. Spesso, la comparsa di starnuti del neonato può metterci in allarme, perché, di solito, lo starnuto è sintomo di un raffreddore.
In realtà, se non ci sono altri sintomi, come naso che cola o respirazione rumorosa, per il neonato starnutire è solo un riflesso, che aiuta il neonato a liberare il nasino da microparticelle estranee.
Prevenire il raffreddore e gli starnuti
Per essere sicuri che il bambino non si ammali, specialmente quando è più piccolo, è opportuno tenerlo lontano da ambienti affollati e da persone che siano affette da raffreddore. In casa, inoltre, non deve esserci troppo caldo, l’aria non deve essere troppo secca e va cambiata spesso, per evitare che le mucose si irritino e provochino fastidi.
Il neonato starnutisce: e se fosse raffreddore?
Può capitare, a volte, che gli starnuti non siano semplici “starnuti di pulizia”, ma che siano il sintomo di un raffreddore vero e proprio. Solitamente, nei bambini così piccoli il raffreddore è causato dal Rhinovirus (virus del raffreddore comune), che ha come sintomi principali naso che cola, naso chiuso, respiro affannoso e, appunto, gli starnuti.
Una delle prime cose da fare quando ci si accorge che il nostro bambino ha il raffreddore, è quella di tenere il nasino pulito facendo frequenti lavaggi con la soluzione fisiologica, perché il nasino ostruito gli rende difficile nutrirsi.
Per eliminare il muco, invece, si può utilizzare l’apposito aspiratore nasale. Se il raffreddore dovesse durare per più di tre o quattro giorni, e la situazione dovesse peggiorare, ad esempio con la comparsa di febbre, allora è opportuno consultare il pediatra, che potrà decidere di iniziare una terapia con aerosol.
In qualsiasi caso, sono da evitare le tisane di timo e lavanda.