Gli effetti del Covid non hanno colpito solo l’economia ma anche le fondamenta stessa della famiglia, le associazioni di divorzisti hanno confermato un aumento del 60% dei divorzi post lockdown. I motivi alla base delle separazioni sono principalmente due: l’impossibilità di nascondere relazioni extra coniugali ma anche uno estremamente negativo, ovvero l’aumento delle violenze in famiglia. Nello specifico l’Ansa precisa che il 30% dei divorzi è causato da violenze, e il restante da altre cause.
I dati dell’emergenza familiare
La convivenza forzata ha tirato fuori alcuni dei problemi più gravi che coesistono da sempre in una coppia, questo, si è aggiunto alla didattica a distanza ai problemi sul lavoro e tutti gli altri aspetti della vita quotidiana che sono stati modificati dal Covid. Stress, scoperta di tradimenti ma anche problemi economici e mancanza di lavoro hanno generato una vera e propria emergenza sanitaria che secondo gli esperti continuerà ad aggravarsi nei mesi a venire.
I rallentamenti della giustizia
Ad aggiungersi alla situazione già grave causata dal Covid c’è anche il rallentamento della giustizia, cristallizzatasi da mesi. Numerosi processi infatti non sono stati ancora decisi e le coppie sono costrette a rimandare le sentenze di divorzio sperando ad un ritorno alla normalità nelle aule giudiziarie nei mesi a venire. Sono pochi coloro che riescono a vivere un periodo di separazione tornando poi insieme ai propri partner, il ricordo dei mesi del lockdown smorza infatti un futuro ritorno di coppia.
Sono più che altro i tradimenti e la difficoltà di nasconderli ad aver mostrato il lato fragile della famiglia abituata a stare insieme solo nei fine settimana o dopo il lavoro. Ad essere colpito dal trend di separazioni è soprattutto il Nord, con circa 450 divorzi ogni mille coppie, al Sud invece i dati appaiono dimezzati. Le associazioni di matrimonialisti mettono in evidenza i dati spaventati da un peggioramento nel corso del tempo che potrebbe stravolgere le basi della famiglia che conosciamo.