Educare i bambini al gusto è possibile e i primi anni di vita sono fondamentali per farlo correttamente. Il loro palato è come creta nelle vostre mani, per questo dovete guidarli verso la giusta direzione. Con il giusto approccio e una buona preparazione potrete assicurare ai vostri piccoli una dieta sana ed equilibrata.
L’educazione alimentare passa per la pancia della mamma
La ricerca pediatrica ha ampiamente analizzato la questione dell’educazione al gusto. In particolare, è stato oggetto di approfonditi studi il rapporto tra la dieta materna e l’approccio dei bambini al cibo. È oggi dimostrato che le due cose sono tra loro strettamente collegate: il gusto del bambino comincia a formarsi già in fase fetale, quando fa esperienza dei primi sapori. I cibi assunti dalla madre, tanto nelle ultime settime di gravidanza, quanto nelle prime fasi di allattamento, condizionano il gusto del liquido amniotico prima e del latte materno dopo, fornendo al bambino un archivio di sapori. Secondo gli esperti, è proprio la familiarità con questi alimenti di cui ha già fatto esperienza a influire sulle sue successive scelte di gusto. Di conseguenza, è la madre con la sua dieta la prima a poter tracciare la linea guida di questo percorso educativo. Quanto più variegata è la vostra alimentazione in queste fasi, tanto più facile sarà successivamente educare il bambino.
Il momento cruciale: lo svezzamento
È quando il bambino comincia ad assumere una certa autonomia alimentare che occorre stare attenti nel compiere le scelte corrette. Prima tra tutte l’atteggiamento. Studi e indagini pediatriche hanno dimostrato come tanto un approccio educativo troppo deciso, quanto uno troppo flessibile, non sono proficui per il corretto sviluppo del gusto. Non vi stupite, quindi, se intimare a vostro figlio di finire le verdure od offrirgli una caramella come ricompensa, non sortiscano risultati. Una buona educazione a tavola passa innanzitutto dall’esempio ricevuto: affinché il bambino acquisisca familiarità con certi alimenti è indispensabile che il genitore li consumi a sua volta, fungendo così da modello da emulare. Occorre inoltre tenere presente che la propensione dei bambini verso alcuni alimenti è innata, per questo è spesso proficuo fornire loro la possibilità di sceglie tra una varietà di prodotti. Non tra cibi sani e insalubri, sia ben chiaro, ma pur sempre tra opzioni per lui benefiche, affinché il suo naturale istinto possa comunque trovare sfogo. Infine, non bisogna demordere di fronte al primo rifiuto: riproporre senza intransigenza gli stessi cibi, anche plurime volte, consente al bambino di guardarvi con sempre minore sospetto, magari fino a introdurli spontaneamente nella propria dieta.