Cucinare assieme al proprio figlio è un’esperienza divertente che coinvolge sia il genitore che il bambino.
Forse però non si pensa abbastanza a quanto importante possa essere la cucina per la manualità del bambino che cresce.
Manualità non vuol dire solo ‘essere capace di fare’, ma significa anche coordinazione con gli occhi e sperimentazione delle proprie potenzialità e fantasia creativa.
Quante cose fa una mano in cucina?
Sbucciare, tagliare, pelare, tritare, impastare, modellare, condire, ritoccare e perché no, assaggiare. Queste sono solo alcune delle cose che le nostre mani fanno ogni giorno in cucina. Se per noi adulti si tratta di gesti scontati, così non è per i più piccoli, che possono trovare nel cucinare con i propri genitori non solo un’esperienza piacevole, ma anche un’ottima palestra per sviluppare la motricità fine.
Naturalmente i bambini non dovranno mai cucinare da soli, e sarebbe bene che non usassero coltelli affilati o che avessero a che fare con il fuoco. Per il resto, via libera alla fantasia!
Un esempio di condivisione in cucina con i propri figli
Cucinare per un bambino non significa certo preparare un pasto da molte portate. Per lui, che imita il genitore in tutto, cucinare può voler dire anche solo lavare un piatto, o disporre gli ingredienti sul tagliere, o ancora sbucciare un’arancia.
Ciò che conta è coinvolgere il bambino in cucina, stimolare la sua creatività e affidargli compiti alla sua portata che lo aiutino anche ad usare le mani.
Si può chiedere al bimbo di condire un’insalata mettendo un pizzico di sale. In questo modo imparerà a controllare le dita, a usare il condimento adeguato per la quantità del cibo, e affinerà il senso della misura ad occhio.
Inoltre, consideriamo sempre che ogni esperienza nuova verrà ricordata, e la prossima volta il bimbo saprà già come fare.
Perché non far ‘pasticciare’ il bambino a fin di bene? Quando si deve ungere una teglia ad esempio, si potrà chiedere al bimbo di farlo con le dita. La manipolazione del cibo è importante per stimolare il senso del tatto. Inoltre il bambino sentirà fisicamente la superficie che sta toccando, senza considerare poi che il bambino sentirà di aver preso parte alla preparazione di quel piatto.
Pian piano che il bambino si impratichisce si potrà passare a compiti più impegnativi. L’importante è che prenda tutto come un gioco.
Per quanto riguarda poi l’uso di forbici e coltello, questi utensili non devono essere demonizzati.
Spesso i genitori trasmettono ai figli paure che appartengono solo a loro.
Se il bambino è attento ed ha una buona manualità, lo si può anche far cominciare a tagliare qualcosa.