Le difficoltà di linguaggio nei bambini sono un disturbo alquanto frequente: bisogna saperlo trattare bene e soprattutto fare in modo da non crear loro disagio di alcun tipo. La comunicazione dunque va basata su un sistema di aiuto, spronando il piccolo a parlare meglio. Ci sono delle frasi che vanno però assolutamente evitato per non farlo sentire “diverso” dagli altri. Quando i bambini manifestano difficoltà di linguaggio, la comunicazione può diventare un momento frustrante. Il bimbo si rende conto di non riuscire a “parlare bene” e farsi capire come vorrebbe.
Cosa? Non ho ben capito
Si tratta di una domanda troppo diretta che rischia di mettere in soggezione il bambino. Infatti, nel momento in cui gli viene posta, inevitabilmente penserà di non essere in grado di comunicare. Inoltre, rimarca che vi siano delle difficoltà di cui lui comunque è ben consapevole. Quando dunque non si capisce ciò che dice un bambino affetto da questo disturbo, sarebbe meglio usare frasi del tipo “Mi spiace tesoro, non ho sentito bene per via del rumore”, per esempio.
Non arrabbiarti, parla bene piuttosto!
In momenti di rabbia potrebbe succedere di dire qualcosa di sbagliato a bambini che vivono già una condizione non certo facilissima. Dirglielo in questo modo potrebbe mettere l’accento su un problema di comunicazione che il bambino vive non certo in maniera piacevole. E sentirsi dire una frase del genere potrebbe portarlo a rinunciare a comunicare con persone che non lo capiscono. Molti bambini che hanno questo problema esprimono la loro frustrazione a parole o anche talvolta con momenti di rabbia nei confronti dei genitori in primis. Bisogna perciò comprendere, evitando di lasciarsi andare a risposte poco gradevoli.
Non si dice così: ripeti insieme a me
Il bambino che ha un problema di comunicazione verbale non lo fa di proposito. Il che vuol dire che questa frase non ha alcun senso in questa condizione in quanto non cambierà le cose, anzi potrebbe farlo sentire in soggezione. Inoltre, è bene sottolineare che quando un bambino ha voglia di raccontare qualcosa ma viene interrotto con una frase del genere assorbe messaggi errati, come il fatto che rischia sempre di sbagliare quando parla o che al genitore non interessi ciò che dice ma solo il come lo dice.
Si suggerisce quindi di non far passare la correzione come una “colpa” del bambino ma spostando l’attenzione su fattori esterni. “Queste paroline sono un po’ difficili e a volte nella confusione escono fuori male”, “sai faccio un po’ fatica a capire, ti andrebbe di mostrarmi quello di cui parli”, oppure aspettando che il bambino si corregga da solo.