Ci troviamo a Verona, al centro Mamma Bambino in Via Ponte San Pancrazio. Alcuni nuclei familiari vivono in questa comunità che permette loro di sopravvivere senza fondi fornendo loro un tetto e cibo di cui nutrirsi, quest’ultimo fornito a sua volta dal Banco Alimentare. Un’iniziativa lodevole che dà modo alle mamme della comunità di preparare pasti dignitosi per la propria famiglia, e in particolare per i propri figli, senza preoccupazioni. Negli scorsi giorni, però, é stato sollevato un polverone su questo centro in quanto il cibo rinvenuto al suo interno era apparentemente scaduto da settimane, o i prodotti freschi quali frutta e ortaggi erano ben oltre un accettabile livello di degrado.
L’accusa dell’avvocato Francesco Miraglia
L’avvocato Miraglia, già coinvolto in accuse al centro di diversa natura che gli hanno valso una querela da parte dei servizi sociali del comune di Verona, punta nuovamente il dito contro Mamma Bambino. A suo dire, cibi scaduti da settimane, mesi, addirittura anni sono stati ritrovati nelle dispense della comunità. E siccome questi cibi vanno a sfamare dei bambini, la patata diventa bollente, specie in un clima di allarmismo e rabbia come quello post-Bibbiano.
La risposta dell’assessore ai Servizi Sociali el Comune di Verona, Stefano Bertacco
La risposta dell’assessore Bertacco non si é fatta attendere. Secondo quanto rilasciato dall’assessore ai servizi sociali, i cibi scaduti rinvenuti in dispensa sono accompagnati da una certificazione dello stesso Banco Alimentare che prorogano la data di possibile consumo dell’alimento in questione. Tutti i cibi sono quotidianamente controllati da operatori selezionati che gettano il cibo in scadenza e si occupano di ordinare quanto necessario. Insomma, lungi da noi giudicare senza prove o ulteriori testimonianze delle famiglie che occupano il centro, ma a quanto pare la vicenda altro non è che un atto di strumentalizzazione alquanto riprovevole nei confronti dell’operato dei Servizi Sociali.