Nella credenza popolare in materia di allattamento al seno, è diffusa la concezione che le spezie, quelle classiche della cucina italiana come pepe, origano, noce moscata, cannella o le novità della cucina oramai globalizzata come cumino, curcuma, anice stellata, masala d’origine indiana, siano dannosi sia per il sapore del latte che per la salute del bambino.
Alcuni recenti studi hanno invece dimostrato il contrario e, in percentuali non eccessive, il sapore delle spezie nei cibi della madre si tramuta in sapori nuovi del latte. Il bambino sarà così stimolato sin dalle prime settimane, grazie all’allattamento, a crescere curioso di assaggiare una gamma diversificata di cibi durante la sua vita.
Le spezie come cultura alimentare anche durante l’allattamento
Le spezie, è risaputo, sono aromi d’orgine naturale diffusi ad ogni latitudine, in ogni cultura alimentare sia italiana che mondiale. In particolare l’India in questo è regina sia per varietà che per particolarità di sapori proposti da spezie oramai diffusissime anche nella nostra cultura a tavola come cumino, curcuma, peperoncino, anice stellata, zenzero etc.
Ma la comune credenza è quella che le spezie non siano indicate durante le prime fasi dell’allattamento, ma anche durante il successivo svezzamento, e ciò non è corretto, non del tutto.
Le spezie infatti, una recente ricerca condotta da parte della Society for Women’s Health Research lo conferma, hanno dimostrato (in questo la ricercatrice e alimentarista di fama internazionale dottoressa Jennifer Wider è stata chiara), che disciolte nel latte aumentano sia la resistenza dell’organismo del lattante che la sua futura predisposizione ad una maggiore richiesta e curiosità nell’assaggiare cibi nuovi.
Spezie e allattamento al seno, due importanti opportunità
Il latte materno è una naturale formulazione complessa che nessuno potrà mai sostituire, e ciò è risaputo. Il valore nutritivo del latte è specifico di ogni donna: è il frutto di una sintesi del sistema sanguigno il quale alimenterà le ghiandole mammarie dei preziosi componenti disciolti in esso dopo la digestione.
Focalizzate sempre che il latte materno è la diretta conseguenza dell’apporto di sostanze già elaborate dall’organismo e, disciolte nel sangue, l’apporto di nutrienti alle ghiandole mammarie avviene per via venosa e non gastrica, quindi anche le spezie saranno apportate alle ghiandole attraverso il sangue, con la giusta dose richiesta per una composizione straordinaria, il latte materno, unica in natura, diversa tra donna e donna.
Eppure il latte sarà impreziosito dalle spezie assunte durante l’alimentazione della mamma: questi incredibili derivati naturali sono infatti importanti nell’apportare sostanze preziose anche per lo sviluppo del neonato, come metalli nobili, vitamine, elementi oligominerali alle volte unici.
È oggi diffusissima la convinzione che la curcuma sia un alleato prezioso per le difese immunitarie sia dell’adulto che del bambino e il latte dorato (golden milk), il latte nel quale la curcuma in polvere viene disciolta, è molto diffuso anche alle nostre latitudini.
Per questi motivi concedere al neonato un latte arricchito dal valore delle spezie, dal sapore particolare di esse, non solo contribuisce ad un flusso ed un apporto di sostanze uniche, ma concede al neonato la possibilità di saggiare diverse tipologie e sapori già durante l’allattamento, un’opportunità che durante la crescita si tradurrà in curiosità alimentare e maggiore propensione a provare cibi nuovi, allargando la propria cultura alimentare che sarà così ricca e fantasiosa, senza nessun problema nella vita, nella scuola, nei viaggi.